Cerchio (AQ). Fuochi pirotecnici: la passione della famiglia amiconi

Tra qualche ora ci sarà, in occasione dei festeggiamenti della Madonna delle Grazie, il consueto spettacolo pirotecnico ad opera della prestigiosa famiglia Amiconi. Un repertorio secolare che comprende arte, cultura, emozioni. Tutto ebbe inizio nel lontano 23 agosto 1896 quando il capostipite della famiglia, Vincislao Amiconi (1842-1920), diede vita alla prima ditta pirotecnica. Da allora il loro nome a Cerchio, nella Marsica e in tutta la regione non ha fatto altro che crescere. “Fare il ‘fuochista’, – ripetono i fratelli Amiconi- non è solo un lavoro, è una passione”. È, questa, dunque, una professione fatta di amore. È doveroso ricordare, a tal proposito, infatti, che, i lunghi decenni che hanno condotto il loro marchio al prestigio, sono stati spesse volte sconvolti dal dolore. “Sono quattro gli angeli che  ci guardano le spalle…”. Davide Amiconi, fratello di Vincislao, il primo (19 giugno del 1925) a perdere la vita nelle casematte, situate poco più fuori del paese, in un’ esplosione che, fino a qualche anno fa, i più anziani avevano ancora in mente; Domenico Amiconi (2 luglio 1970) nell’esplosione che lo colse, lungo il tragitto, a Pescina; Renato Amiconi (5 giugno 1979) nel fatale incidente che, sottraendolo alla vita, lasció sua moglie Maria e i suoi figli senza un punto di riferimento. Proprio quei bambini, cresciuti in fretta hanno, poi, dato vita alle tre ditte pirotecniche presenti oggi a Cerchio: la ‘Fireworks Italy’ la ‘Fire Emoctions’ e la ‘Pirotecnica Amiconi’ . L’ultima catastrofe ci riporta ai giorni nostri esattamente al 9 agosto del 2007 quando Renato Tonino Amiconi, figlio di Graziano titolare della ‘Pirotecnica Amiconi’, perse la vita nella tragica esplosione delle casematte. Quel giorno, quel boato che sembrava rompere la barriera del suono, è ancora ben impresso nelle menti dei cerchiesi. 

Il loro amore incondizionato per questa passione però, oltre alle profonde radici, trova una spiegazione più romantica:” Non c’è un bambino che non abbia il diritto di sognare con il naso all’insù come non esiste un cielo che non abbia il diritto di essere illuminato”. 


Alex Amiconi

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