FIUME LIRI, SONO SICURE LE NOSTRE SORGENTI?

Nelle ultime settimane i problemi legati allo sfruttamento delle acque e all’inquinamento del fiume Liri sono stati al centro delle cronache locali, sono passati pochi giorni dall’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro Costa e promossa presso il Senato della Repubblica dal Senatore Primo Di Nicola, originario di Castellafiume.
La siccità estiva ha poi peggiorato la situazione, costringendo il CAM a razionare l’erogazione dell’acqua in ben 21 Comuni, obbligando i cittadini ad una turnazione che, specie nel Comune di Tagliacozzo, ha esasperato gli animi delle tante persone che popolano in questo periodo il borgo marsicano.

La situazione è quindi già complessa, ma cosa potrebbe accadere se il flusso idrico si interrompesse da un momento all’altro, senza preavviso? Quali e quante conseguenze causerebbe la mancanza di acqua nelle abitazioni durante l’ancora presente emergenza COVID?

Sembrerebbero domande campate in aria, ma vediamo come si presentano le sorgenti del Liri a Cappadocia.

La recinzione laterale è stata rimossa, basta aggirare il cancello principale per entrare nell’area gestita dal Cam. In un fabbricato che sembrerebbe una sala quadri, con la porta completamente spalancata e quindi accessibile a chiunque, sono presenti una serie di quadri elettrici per il controllo dei vari sistemi di pompaggio delle acque verso le condotte del sistema idrico integrato.
Più avanti, all’interno di un altro locale, anche questo completamente aperto, sono presenti quelle che sembrano le attrezzature principali per la captazione dell’acqua dalla sorgente, alcuni tubi e corrugati posticci pompano acqua dalla sorgente, impedendo la chiusura della porta.

Ricapitolando, chiunque potrebbe entrare dal lato del cancello, spegnere o danneggiare la sala quadri, interrompendo il flusso delle acque, oppure danneggiare le opere di captazione e alterare la qualità dell’acqua.

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