NUOVA PESCARA: IL CAMMINO INIZIERÀ DAI CONSIGLI COMUNALI

Inizierà nei Consigli Comunali il cammino della Nuova Pescara, il nuovo Comune che dal 1 gennaio del 2020 ingloberà Pescara, Montesilvano e Spoltore. Il 31 agosto si terrà la prima riunione dell’assemblea costitutiva. Stamane la conferenza stampa del sindaco Marco Alessandrini sul percorso amministrativo e burocratico da compiere, a cui hanno preso parte anche il senatore Luciano D’Alfonso, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, il presidente del comitato Nuova Pescara Marco Camplone, il presidente del Consiglio Comunale di Pescara Francesco Pagnanelli, il vicesindaco Antonio Blasioli, i consiglieri Marco Presutti, Giuseppe Bruno, Riccardo Padovano, Maria Ida D’Antonio, Tiziana Di Giampietro, il segretario particolare del presidente della regione Enzo Del Vecchio, nonché i promotori del testo legislativo approvato nell’assise regionale.

 

“Il senso della Nuova Pescara non è tagliare i costi dei Comuni o della “casta” – così il sindaco Marco Alessandrini – ma è arrivare ad erogare servizi pubblici di area vasta, più efficienti, capaci di dare risposte alla cittadinanza. Io mi sento convocato rispetto a questa sfida, perché qualcosa nel frattempo noi abbiamo fatto, ci siamo mossi. Ad esempio votando la fusione fra le società dei rifiuti, un atto che va in questo senso. Nuova Pescara non nascerà per sommare abitanti, ma per erogare servizi di qualità. La prima assemblea costitutiva per la fusione ci sarà il 31 agosto, nel pomeriggio. Dobbiamo lavorare sodo ed entrare nell’ottica che il sistema pubblico ha da guadagnarci con l’unione dei servizi. Ringrazio il legislatore regionale e il Consiglio nel suo complesso che con una generale condivisione ha dato inizio alla Nuova Pescara, attuando ciò che i cittadini chiedevano. Questo passo ci riguarda tutti, perché noi adesso siamo l’assemblea costituente della Nuova Pescara  e fra le nostre mani passa una calendarizzazione dei passi per procedere allo Statuto, alle misure volte all’allineamento dei servizi. Si parte dalla toponomastica per arrivare ai bilanci e ai servizi di area vasta, un cammini che iniziamo con un orizzonte ben preciso davanti”.

 

“Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per questo risultato – aggiunge il senatore Luciano D’Alfonso– Non aspettatevi un giubileo finanziario, perché non ci sarà: la Nuova Pescara sarà invece un giubileo strategico di opportunità istituzionali e dobbiamo partire essendo all’altezza di questa sfida. Il 31 di agosto deve essere una data fruttuosa. Deve essere assunta una postura della classe dirigente rispetto a questo fatto rivoluzionario. Non nasce un nuovo trono più alto o una scrivania più alta, ma una istituzione voluta dai cittadini per dare una nuova forma al territorio. I partiti che vogliono restare tali devono pensarsi metropolitani ed avere un dimensionamento politico su misura di questo fatto nuovo, altrimenti si riproduce solo una “cantonalità” dal punto di vista del nuovo comune, che è sterile. Va davvero determinata una rottura con gli schemi e le appartenenze precedenti. Va organizzato anche un atteggiamento culturale di monitoraggio, per vedere se ciò che sta accadendo corrisponde a ciò che si voleva che accadesse. Ci sarà una crisi, una evoluzione di passaggio, non mancheranno delle difficoltà, allora prepariamoci ad affrontare questi aspetti, esaltando i punti di forza, aprendo nuove opportunità per il PIL, aprendo la città anche di notte per renderla produttiva e disponibile a nuove possibilità, costruendo un pensiero politico su misura, a cui dobbiamo contribuire tutti. Noi dobbiamo studiare per realizzare la città della facilità, per chi vuole concretizzare progetti di vita”.

 

“E’ stato un processo difficile, perché è stato necessario convincere l’insieme dei consiglieri regionali di territori differenti che il referendum era un risultato che meritava rispetto e attenzione del Consiglio Regionale – così Maurizio Di Nicola, uno degli estensori del testo – e poi bisognava rispondere alle istanze dei Comuni coinvolti che richiedevano una somma di attenzioni per le rivendicazioni dei Consigli che legittimamente hanno detto di voler contare nella nascita del nuovo Comune. Abbiamo approvato un testo anche con la collaborazione delle forze di opposizione, che tiene in conto le istanze di tutti e che riaffida all’assemblea costitutiva il cuore delle decisioni. La sfida più bella è quella di costruire lo statuto dell’Ente comune e questo è un caso particolare di cui attraverso il sapiente uso dello strumento si può rilanciare il miglioramento dei servizi e della rappresentanza territoriale. La classe dirigente ha una bella sfida anche sotto questo profilo: buon lavoro a tutti e grazie al presidente della regione che ha saputo insistere superando la territorialità delle resistenze e fare sintesi di tutte le forze”.

 

“Era importante che ci fosse un confronto fra le tre realtà comunali e che si coinvolgessero tutti i livelli istituzionali – così il presidente della Provincia Antonio Di Marco– La Regione ha fatto un lavoro complesso e non scontato che ora si nutre di un ulteriore passaggio, perché i cittadini che si sono convocati devono capire cosa comporta entrare in un confronto di area più vasta e farlo presto e insieme anche alle istituzioni”.

 

“Si apre un momento molto delicato per tutti i Consigli Comunali impegnati – aggiunge il consigliere Marco Presutti, capogruppo PD –  Credo nella democrazia rappresentativa, meno in quella diretta, ma i rappresentanti del popolo non possono non agire secondo nette indicazioni arrivate dal popolo. Questo dobbiamo fare, dobbiamo farlo ben sapendo che l’allargamento e il superamento di quello che è stato finora non è che la vera tradizione di questo territorio, che ha sempre incarnato un’apertura all’altro e alla creazione di qualcosa di nuovo, in questo si può concepire la sfida di una città policentrica. Oggi abbiamo una grande opportunità di pensare a un momento in cui essa si costituisce, una città baricentrica come grande piattaforma di servizi per tutta la regione e nello scenario adriatico”.

 

“Forse negli anni a venire avremo la vera consapevolezza di quanto sia grande  quello che abbiamo cominciato a fare e che faremo – dice Marco Camplone, presidente del Comitato Nuova Pescara – Siamo stati molto attenti a non usare la parola “grande”, perché abbiamo avuto subito la sensazione che una parte dell’Abruzzo potesse avere paura di questo aggettivo, che Pescara diventasse l’unica grande calamita a scapito delle altre città, e abbiamo voluto parlare di Nuova Pescara. In realtà Nuova e Grande cammineranno fianco a fianco, ma pensiamo che costituendo una nuova e grande città non avremo una calamita, ma una forza che potrà trascinare l’intero Abruzzo. Potremmo ora cominciare a parlare anche di progetto oltre ai servizi, all’economia e alla qualità della vita. Dobbiamo esaltare le nostre vocazioni, guardare agli errori e metterci intorno a un tavolo sempre più allargato e ospitale”.

 

“I Consigli Comunali rispettivi saranno i veri costituenti della Nuova Pescara – conclude il presidente dell’Assise civica Francesco Pagnanelli– Si dovrà creare un collegamento con i prossimi Consigli e tutti i provvedimenti che prenderemo, sia singolarmente che nel progetto di fusione, dovranno essere rivolti a questa più ampia visione che avrà come data il 1 gennaio del 2022. Il nostro duplice impegno dovrà essere quello di fare un tabellino di marcia tenendo costantemente il contatto con la Regione per vedere a che punto è la fusione e a livello politico quello di tenere informata la città illustrando             quello che andremo a fare e rendendoli protagonisti del cambiamento. In questo i Consigli avranno anche una possibilità di partecipare, perché l’assemblea costitutiva sarà formata da tutti i membri consiliari dei tre Comuni e avrà diversi mesi per impostare un lavoro fondamentale perché si possa continuare verso il traguardo, ottimizzare i tempi e la qualità del lavoro”.

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