PRIMA CATEGORIA A. UFFICIALE CAROSONE A L’AQUILA: “PER ME E’ UN’EMOZIONE”

Lorenzo Carosone, 26 anni, nuovo attaccante dell’ASD Città di L’Aquila

Come sappiamo la neonata ASD Città di L’Aquila dell’avvocato Marco De Paulis ripartirà dalla Prima Categoria ed il mercato sta regalando una squadra stellare per la Prima Categoria. Dopo l’ufficializzazione della categoria, sono rimasti il portiere Cattafesta, il classe ’97 Ndiaye, l’ex Real Giulianova Francia, l’esterno offensivo ex Sulmona Pizzola e l’altro esterno offensivo ex Paterno, classe ’98 Baraldi. Inoltre è arrivato anche Lorenzo Silvestri, classe ’99, con una discreta esperienza in Serie D e voglioso di restare a prescindere dalla categoria. Notizia dell’ultim’ora è l’arrivo dell’ufficialità che il ds Maurizio Ianni ha riportato a L’Aquila uno dei talenti più forti del panorama aquilano. L’attaccante Lorenzo Carosone, classe ’92, è un nuovo giocatore rossoblù. Originario di Sant’Eusanio Forconese, era passato quest’estate nell’Eccellenza marchigiana al Porto D’Ascoli. La trattativa è entrata nel vivo già da diverse settimane, quando lo stesso Carosone ha comunicato alla società marchigiana di accettato la corte rossoblù, la quale, molto signorilmente, ha compreso le ragioni del ragazzo e ha accettato di lasciarlo partire.

Lorenzo Carosone, 18 gol e 10 assist nella passata stagione con la maglia del Chieti FC Torre Alex nel girone B di Promozione

Carosone ha esordito alla Valle del Giovenco agli ordini proprio di mister Roberto Cappellacci, che l’ha fortemente voluto per questa nuova avventura a L’Aquila. Dopodiché il folletto di Sant’Eusanio ha vestito anche le maglie del Celano sempre in Serie C, Magliano Montevelino, quattro anni a Paterno tra Promozione ed Eccellenza dove negli ultimi due ha raccolto un bottino complessivo di 25 gol, Chieti Torre Alex in Promozione con il quale ha conquistato l’Eccellenza grazie anche ai suoi 17 centri, Torrese in Eccellenza dove è andato a rete 10 volte ed infine il Porto D’Ascoli. Ma come si sa al cuore non si comanda, e così Carosone ha deciso di tornare a casa e la nuova ASD Città di L’Aquila si trova un pezzo da novanta per questa stagione nel reparto avanzato.

Abbiamo raggiunto il nuovo attaccante rossoblù per sentire le sue prime sensazioni:

Alla fine hai scelto di tornare a L’Aquila. Non ti pesa perdere due categorie?
“Si ho scelto di tornare a casa, dopo tanto girovagare, come ci è stata la possibilità ho voluto fortemente vestire questa maglia! No non mi pesa perdere due categorie, perché so che con lo faccio con una maglia importante, in una piazza importante e lo faccio per della gente che in questo momento è delusa, ha preso con troppe delusioni e quindi in qualsiasi categoria lo avrei fatto. Inoltre non mi pesa anche perché facendolo con questa maglia la categoria la sentirò forse solo la domenica perché qui. Non c’è niente che fa pensare a questa categoria, anzi ti senti giocatore di categoria importante come è giusto che sia a L’Aquila!”

Che progetto ti è stato prospettato?
“Il progetto che mi è stato presentato e lo stesso che forse hanno capito tutti, e cioè è quello di salire velocemente di categoria e tornare dove L’Aquila merita . La società ha voglia di riportare il calcio che conta a L’Aquila, una società seria che ha l’ambizione di tornare su!”

A 26 anni riscendi in Prima Categoria. Potresti tornare in Eccellenza a 28 anni. Non temi che questa scelta possa essere per te controproducente dal punto di vista professionale?
“Ho pensato a questo ed è vero che scendo di ben due categorie, però quando si fanno queste scelte bisogna sempre capire perché si fanno e per quali motivazioni. Io sono uno a cui piace mettermi in discussione. Forse qui ho una motivazione ancora più grande rispetto a quelle che avevo prima. E questo è quello che conta! Poi bisogna fare bene in ogni categoria. Se poi riesci a far bene, le cose verranno in modo naturale e spero assieme a L’Aquila di risalire le categorie fin dove riuscirò a meritarlo.”

Lorenzo Carosone, con la maglia del Porto D’Ascoli prima dell’approdo a L’Aquila.

Hai avuto problemi a lasciare il Porto D’Ascoli? Come ti sei lasciato con loro?
“No anzi, volevo ringraziare il Porto D’Ascoli per come si è comportato con me e perché non tutte le società avrebbero fatto quello che loro hanno fatto loro con me. Sono stati molto compresivi e hanno capito le mie esigenze e soprattutto per il fatto di tornare a casa. Di conseguenza mi hanno accontento. Al giorno d’oggi è difficile trovare persone così, specie nel calcio. Li ringrazio ancora, con loro sono stato benissimo anche se per poco. Mi hanno fatto sentire ogni giorno importante, non mi hanno fatto mancare mai niente e mi hanno fatto sentire parte di una famiglia. Avranno per me per sempre una grande riconoscenza per questo.”

Dopo tanto girovagare, vesti finalmente la maglia della tua città. La cosa ti emoziona?
“Come detto prima dopo tanto girovagare in giro per l’Abruzzo e anche per l’Italia – visto che ho giocato anche a Bolzano e Verona – sono felicissimo di vestire questa maglia! Perché è inutile nascondere che è un’emozione vestire questa maglia, poi vestire la maglia della propria città, penso sia la cosa più bella che possa capitare ad un calciatore. E sono orgoglioso di poterla indossare. E nello stesso momento mi motiva tantissimo perché essendo del posto so quanto è importante questa maglia e farò di tutto per onorarla e difenderla come merita.”

In Prima Categoria L’Aquila affronterà squadre come il Celano Calcio o il Pizzoli che partivano tra le favorite. Ora i rossoblù vanno a scombinare un po’ i piani per queste squadre. Quanto sarà difficile per L’Aquila, se lo sarà, vincere questo campionato?
“Sì ci sono squadre che sono attrezzate per vincere il campionato. L’Aquila però non ha tanto da star a vedere, girare o guardare. L’Aquila deve vincere e basta. Non ci si può nascondere. Poi vincere i campionati è sempre difficile, ma noi dovremo essere bravi nel calarci in questa situazione e vincere tutto. Ogni partita, ogni contrasto, ogni duello… insomma non dobbiamo lasciar niente, ma pensare solo a vincere anche perché non abbiamo scelta.”

Cosa ti ha detto mister Cappellacci?
“Niente sinceramente (ride ndr) è stato contento di ritrovarmi, dopo tanto tempo lo ritrovo anche io e possiamo di nuovo lavorare insieme. Sono molto contento di ritrovarlo perché è un grande allenatore a mio parere! Dovrebbe allenare dalla serie C in su, ma non lo scopro di certo io. Lui non c’entra niente con questa categoria. Io ho tantissimo da imparare e con lui posso crescere tantissimo perché avere un allenatore così è un privilegio che ogni calciatore dovrebbe sfruttare.”

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