L’ALLENAMENTO A SISTEMA INTERROTTO, IL FUTURO DELLA FORMA FISICA

Eccoci tornati con Wellness Revolution, il nostro appuntamento settimanale dove un team di esperti ci parla di sport, salute e molto altro.

Per molti anni il dibattito è stato lungo e tortuoso, dall’alimentazione ai vari metodi di allenamento,e si credeva che senza una dieta pressoché perfetta si sarebbero vanificati i risultati dell’allenamento, sia pur mirato. Oggi invece grazie ad una attenta analisi di molti casi studio, sono venute alla luce delle ricerche di grande valore. Nulla togliendo al merito indiscutibile di una dieta specifica e sana, i cui effetti positivi sono universalmente riconosciuti dal punto di vista medico per quanto riguarda la cura di molti disturbi, nonché come farmaco naturale per la vecchiaia, altro paio di maniche è la teoria e la pratica su solide basi di un allenamento scientifico.

Di cosa parliamo? Parliamo di un particolare sistema di allenamento chiamato “interrotto”, che si sposa bene col “digiuno intermittente” che già conosciamo perché trattato in precedenza.  Il termine di riferimento continua ad essere il paradigma dell’evoluzione della specie umana partendo dal periodo paleo in particolare, qualcosa di ancora, seppur lontanamente, insito nel nostro dna, i continui stimoli intermittenti ma forti e progressivi per la sopravvivenza che rendevano la specie umana una forma intelligente in continuo divenire. Questo ha fatto della nostra storia un modello ragionato su cui innestare molto del nostro futuro e della nostra salute.

Oggi mille schede, mille sistemi di allenamento, mille  tabelle alimentari, mille parametri sulla composizione e valutazione corporea, ma di fatto un meccanismo di omeostasi genetica che porta inevitabilmente il soggetto, seppur ben allenato, integrato e nutrito, a riprendere molto delle sue caratteristiche fisiche in senso regresso, che gli appartenevano già dopo l’età dello sviluppo.

Motivo? L’eccessivo schematizzare uno stile di vita in cui spesso la persona non si ritrova con le sue abitudini industrializzate, il suo onnivorismo, i suoi modelli alimentari condizionati dagli influssi sociali.

Ecco che scioccamente si è divulgata la cultura delle palestre dove viene fatto di tutto un po’ o tanto di poco, perché muoversi fa bene, perché il fitness equivale a wellness, a salute e benessere e così via.

Più è meglio si dice: quindi alla dieta stancante, monotona, ripetitiva e demotivante, viene accoppiata la palestra e molte altre attività collaterali ad essa equiparate. Come districarsi da questi modelli fallimentari proposti e quale alternativa ad essi?

La nostra storia evolutiva non proponeva schemi alimentari, né dal punto di vista cronobiologico né quantitativo, al pari del lavoro e dell’attività fisica svolta dall’uomo. Nell’epoca moderna abbiamo la possibilità di replicare qualcosa di eccezionale, un sistema di allenamento che prevede una irregolarità nella frequenza di allenamento che punta al disadattare, alla progressione e alla varietà.

Partendo dal presupposto imprescindibile per cui il corpo umano possiede una straordinaria capacità di adattamento agli stimoli, compensandoli facendoli propri, questo nuovo modello ci permette di ottenere continui progressi basandosi sulla casuale frequenza dell’allenamento. Lo stretching, il riscaldamento (warm up), la fase attiva centrale del training e quella finale del raffreddamento (cool down) rimangono funzionali al nostra attività, mentre la tempistica, il volume di carico, l’intensità, il recupero vengono effettuati in maniera sempre diversificata: mai lo stesso orario, mai con lo stesso conteggio calorico che precede le fasi dell’allenamento, mai la stessa sequenza e tipologia di esercizio fisico, mai sempre totalmente aerobico né anaerobico.

La guida di personale esperto in questo allenamento è d’obbligo, certo, ma sul piano del rendimento salute psicofisica i vantaggi sono tangibili. Il primo passo e’quello di entrare in palestra dove la scelta degli attrezzi permette routine allenanti diversificate. Moderni apparecchi medici bioimedenziometrici permetteranno di rilevare parametri importanti quali lo stato di idratazione, il BMI(body mass index,indice di massa corporea), la percentuale di massa magra e massa grassa, il metabolismo basale, permettendo di valutare lo stato attuale e di partenza e paragonandolo in un secondo tempo ai dati futuri. Tornando al sistema interrotto, si cercherà di dare il primo forte stimolo allenante per poi attenuarne con il tempo gli effetti disabituando il corpo a quel tipo di stimolo per poi riproporlo il maniera diversa e maggiormente recettivo.. e così via, in un concatenarsi di tecniche di training anche funzionale che svilupperà al meglio le capacità motorie , ipertrofiche,prestazionali del fisico,permettendo al contempo una richiesta calorica e uno stimolo ormonale che riuscirà a far diventare le nostre errate abitudini alimentari una forma di dieta con o senza restrizione calorica,migliorando il nostro profilo lipidico,l’assetto ormonale ed endocrinologico.

La motivazione sarà una componente chiave insieme al monitoraggio continuo dei parametri fisici per poter raggiungere l’obbiettivo in piena soddisfazione esente da inutili e insensati sacrifici.

La progressione dello stimolo allenante migliorerà di netto la nostra salute sotto tutti i punti di vista e potrà proporre finalmente questo modello come componente essenziale della nostra esistenza.

 

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Appuntamento alla prossima settimana con Wellness Revolution.

 

Fonte MarsicaSportiva.it

 

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