Ciclismo, Terpstra vince il Fiandre. Bene Nibali all’esordio

Quando il Giro delle Fiandre ha già affrontato il Grammont, due volte l’Oude Kwaremont, il Paterberg e il Koppenberg, Vincenzo Nibali ha deciso di interrompere l’apprendistato. La lezione presso l’Università del ciclismo è durata quasi 240 chilometri. Lo Squalo è uno dei migliori della classe, per apprendimento ed impegno. In una delle rare colline fiamminghe in cui la strada abbandona il ciottolato e torna ad abbracciare l’asfalto, il re della Sanremo si sgancia dal gruppo e si getta a capofitto verso il sogno della Ronde. Sembra un salto nel buio, un po’ come l’attacco vincente sul Poggio di due settimane fa. Ma stavolta Nibali è temuto e marcato, nonostante sia all’esordio nella corsa dei muri. La Quick-Step Floors rappresenta il copione opposto del siciliano, per forza ed esperienza. La voglia e il cuore di Vincenzo spianano la strada alla formazione più forte del plotone. L’uomo delegato ad accendere la miccia è quel Niki Terpstra che ha già mostrato un’ottima condizione alla E3 Harelbeke. L’olandese, nonostante abbia già vinto una Roubaix e sia salito per ben due volte sul podio della Ronde, sembra sempre dimenticato dai più, forse per il suo modo poco appariscente di correre, forse perché il lavoro sporco è sempre stata la sua specialità.

Quando Terpstra parte in contropiede, Nibali si dipinge sul volto la tipica smorfia che vuol dire fatica. Distanziato di cinquanta metri, lo Squalo si fa riassorbire dal gruppetto dei migliori e torna a sedersi sui banchi universitari per prendere altri appunti. In avanscoperta rimane il professor Terpstra, un olandese con il sangue fiammingo. Dietro di lui Sagan, Van Avermaet e Benoot sembrano fare a gara a chi tira di meno, un giochino attendista che non fa altro che penalizzare lo spettacolo e favorire i fuggitivi. Già, perché davanti a Niki ci sono i tre coraggiosi di giornata: gli esperti Van Baarle e Langeveld e la promessa danese Pedersen. Nell’ultimo passaggio sul mitico Oude Kwaremont Terpstra decide che è arrivato il momento di imporre la legge del più forte. Sulla passerella di pietre del Kwaremont sfodera il colpo decisivo, sul Paterberg arriva la coltellata che uccide la Ronde numero 102. Il favorito Peter Sagan è tenuto in ostaggio dagli scudieri Gilbert e Stybar, il campione del mondo non riesce proprio a mettere in mostra il proprio talento nelle classiche monumento. A 28 anni la bacheca dello slovacco contiene un Fiandre e tre Gent-Wevelgem, un po’ poco considerando le qualità del corridore e i tre titoli mondiali conquistati consecutivamente. Non è che tutti corrano contro di lui? Essere il favorito comporta degli svantaggi che Sagan sta pagando a caro prezzo.

Gli ultimi 14 chilometri sono un perfetto esercizio stilistico in cui Terpstra ha potuto mettere in mostra classe e qualità. Sul traguardo di Oudenaarde arriva il sesto successo nella Campagna del Nord della Quick-Step. Un dominio assoluto che porta la firma del tulipano cresciuto sognando il pavé. Un sogno che lo ha portato alla conquista di Ronde e Roubaix, le due regine del nord che solo in pochi hanno avuto la fortuna di sposare. Niki l’ha avuta meritatamente. Domenica prossima è in programma un’altra lezione di ciclismo. Chissà se Terpstra non avrà ancora voglia di salire in cattedra.

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