Coronavirus. L’inferno del sud America e i morti gettati nei cassonetti

Infermieri in Ecuador, costretti a creare mascherine con bottiglie di plastica

Nessuno ne parla, ma in Sud America c’è l’inferno con tutti i gironi. In alcuni territori gran parte della popolazione non ha accesso all’acqua corrente e neppure al semplice sapone. In Ecuador, la situazione è ai limiti dell’inverosimile. Non ci sono posti al cimitero e all’obitorio e le salme vengono bruciate per strada o lasciate nei cassonetti. Il clima caldo facilita per altro la decomposizione dei cadaveri in tempi brevi con ulteriore pericolo di diffusione di malattie e contagi.

In Venezuela, a causa della dittatura che ha devastato il Paese, è in arrivo una tragedia. I sistemi economici e sanitari, collassati da anni, non possono garantire le cure e l’assistenza sanitaria.

Molti Stati non hanno protocolli per terapie respiratorie, non hanno macchinari per garantire la sopravvivenza ai malati di Covid-19. Per il sud America il coronavirus potrebbe diventare una catastrofe di dimensioni incommensurabili.

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