Del Vecchio al Pm Papalìa: “Il mare e il fiume sono un bene di tutti. Il Comune di Pescara ha diverse attività in corso, ma serve che ognuno faccia la parte che deve sanando le irregolarità”

“Lavorare su tutti i fronti e tutte le criticità che creano pregiudizio all’ambiente fluviale e alla qualità delle acque di balneazione è l’impegno assunto subito da questa Amministrazione e che oggi, ancor di più, necessita di una rinnovata azione per consegnare ai territori bellezza e sviluppo economico. In questo quadro il tema della balneabilità può essere affrontato solo rimuovendo a monte le cause e che risiedono in massima parte nell’utilizzo dell’asta fluviale da parte di tutti i Comuni che vi si affacciano e per altro verso nelle gestioni delle acque nere e bianche dei centri abitati. Nessun risultato positivo può essere raggiunto se le pubbliche amministrazioni e le comunità interessate non si rendano conto di questo e agiscano per la loro parte, come noi stiamo facendo.

E’ questo il quadro in cui si inserisce l’odierna visita fatta al pm Andrea Papalia che sta trattando proprio del tema riguardante l’inquinamento del mare e del fiume. Un confronto aperto, nel riserbo delle competenze dell’organo inquirente, ma utile per affrontare la questione senza esclusione di argomenti. Primo fra tutti il fatto che il Comune di Pescara che è il “collettore” delle acque fluviali che determinano la qualità anche delle acque di balneazione, non può che lanciare e perseguire azioni di risanamento di questi due elementi, perché sia sotto l’aspetto ambientale che economico sono elementi vitali del nostro territorio.

Puntare ad avere una eccellente acqua di balneazione vuol dire affrontare a viso aperto i soggetti e le comunità private e pubbliche che impropriamente e illegalmente sversano liquami nel nostro fiume, come ormai accade ed è consacrato nei report della campagna di analisi, unica nella storia del nostro territorio, che il Comune sta portando avanti da mesi in collaborazione con Capitaneria di Porto e Arta.

Un messaggio chiaro alle comunità locali può e deve venire dall’iniziativa assunta dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, che l’Amministrazione ha sollecitato e che ha convocato per il prossimo 17 febbraio tutti i sindaci dei Comuni che si affacciano sull’asta fluviale del Pescara. Sono necessari interventi sugli impianti di depurazione, sulla separazione delle acque bianche e delle acque nere e sugli impianti di sollevamento, che unitamente alla lotta contro gli scarichi abusivi rappresentano la frontiera entro cui tutti quanti dobbiamo sentirci impegnati, per il ristabilimento delle condizioni naturali del fiume e del mare e del vivere sano delle popolazioni interessate.

Le misure del Comune di Pescara puntano a questo e ad oggi sono individuati nel piano anti allagamento, quello realizzato a Porta Nuova e quello in via di realizzazione con fondi ex PAin per 2,8 milioni di euro, a cui si unisce il programma in corso del Dk15 attuato dall’Aca. Attività tutte che sono una risposta al problema, ma certamente parziale e non sufficiente per eliminare tutte le criticità degli sversamenti di acque nere nel fiume Pescara e conseguentemente in mare. Ma è una battaglia inevitabile, che dobbiamo assolutamente portare a termine da vincitori perché aspetta da anni azioni e soluzioni positive”.

 

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