FEMMINICIDIO – NUMERI IMPRESSIONANTI 29 LE DONNE UCCISE DALL’INIZIO DELL’ANNO

Resta impressionante il numero dei casi di femminicidio nel nostro Paese, 3mila dal 2000 ad oggi: secondo l’Eures, dopo l’incremento dai 142 casi del 2015 ai 150 del 2016, l’anno scorso si è scesi a 140, cui vanno aggiunti i 29 di quest’anno. Ultimo l’omicidio di Carsoli in Abruzzo, nella provincia di L’Aquila. In Italia,l’incidenza di vittime di sesso femminile è salita dal 26,4% del 2000 al 37,1% di due anni fa, la più elevata di sempre in assoluto. In realtà, in mancanza di una precisa identificazione normativa del reato, le statistiche delle donne uccise in quanto donne presentano delle diversità anche notevoli: sicuramente la stragrande maggioranza dei casil’81%, secondo i dati del Viminale  avviene tra le mura domestiche o in contesti di parentela, e nel 46% dei casi è il partner o l’ex partner a vestire i panni del killer.Secondo l’Eures, l’indice di rischio più alto  riguarda le donne più anziane, davanti alle 25-34enni e alle 45-54enni: almeno un quarto dei ‘femminicidi di coppia’ ha una storia di pregresse violenze compiute dall’autore, spesso e volentiri anche denunciate ma rimaste inascolatte. Dalla relazione finale della Commissione di inchiesta sul femminicidio, approvata ai primi di marzo, emerge in ogni caso che in Italia il tasso di omicidi di donne  è più basso di quello di tutti i Paesi avanzati, meno della metà di quello medio di Europa e America del Nord. Gli Usa, ad esempio, presentano un valore 4 volte quello italiano, assieme a Paesi come Lettonia, Estonia, Lituania; il Canada, la Finlandia e la Germania un valore doppio; Grecia, Spagna e Portogallo un valore simile all’Italia.

 

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