Gioco online, qual è l’identikit dell’appassionato medio?

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Con il grande boom durante i mesi della pandemia, il gioco online si è andato a ritagliare una fette importantissima del mercato del gambling italiano. Con il ritorno alla normalità si è registrato però, a partire da marzo, un fisiologico calo per il segmento della rete, con timidi segnali di miglioramento per la parte terrestre.

Un trend che però sembra destinato a non durare: il gioco online, infatti, domina la scena, tra grandi virtù e punti di forza, ma anche tra preoccupazioni e pericoli. Per questo è sempre bene indagare e analizzare i numeri del comparto dei casinò online. Lo ha fatto Giochidislots basandosi su una ricerca di Nomisma, indagine che ha messo in evidenza come gli italiani under40 preferiscano intrattenersi online, mentre gli utenti senior scelgono ancora il classico casinò terrestre.

A fare luce sulla ricerca c’è direttamente la responsabile marketing intelligence & business information di Nomisma, Silvia Zucconi. Nelle sue parole emerge come per il 2020 ci sia stata una brusca quanto comprensibile frenata del mercato dei giochi. Segni meno importantissimi se si guarda al 2019, con oltre il 20% di perdite per la raccolta e la spesa netta. Se da un lato il gioco tradizionale cala, facendo registrare un meno 47%, dall’altro invece il comparto online è cresciuto a dismisura, arrivando a toccare picchi del +35% e un giro d’affari totale e complessivo di 107 miliardi di euro.

Ma l’osservatorio Nomisma ha stilato anche un identikit generale dell’utente medio, dal momento che in Italia, nel solo 2020, erano attivi circa 14 milioni e mezzo di conti di gioco, la maggioranza dei quali riconducibili a uomini (per il 77%) e solo per una minoranza a donne (23%). Le regioni più rappresentate sono, in ordine, Campania, Lombardia e Sicilia, con il Lazio subito fuori dal podio. A destare preoccupazione, però, è il numero dei giocatori under20. Nel 2021 infatti quasi il 40% dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni hanno aperto un conto di gioco. Numeri importanti ma, per fortuna, in controtendenza con quelli degli anni passati: se nel 2018 infatti la percentuale era del 48%, nel 2014 era addirittura del 54%.

C’è da ben sperare, dunque, perché il gioco online cresce senza coinvolgere eccessivamente i più giovani. La fascia che da sempre è la più vulnerabile.

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