Ora anche le aziende si preoccupano di infedeltà

È un termine che fa pensare immediatamente ai rapporti di coppia, ma che in realtà ha una estensione molto più ampia, che copre anche i casi aziendali; e non è un caso che le imprese italiane stiano sempre più frequentemente facendo i conti con la infedeltà aziendale, ovvero con i dipendenti che si comportano male nei confronti del datore del lavoro.

Dall’infedeltà coniugale a quella aziendale. E se dopo l’introduzione della legge sulla privacy è cambiato il campo d’azione dei “vecchi” investigatori privati, questa figura professionale trova nuova forza proprio nella ricerca delle prove sul campo di questo tipo di infedeltà, non orientata a tradire un coniuge e il matrimonio, ma a forzare alcuni aspetti del contratto di lavoro. Gli esperti dell’agenzia Inside, compagnia internazionale di riferimento nel settore, sottolineano in particolare che i controlli sui dipendentiservono a verificare eventuali violazioni e abusi su permessi, leggi speciali e così via.

I comportamenti fraudolenti dei dipendenti. Le pagine di cronaca raccontano spesso di episodi di questo tipo, dai “furbetti del cartellino” della pubblica amministrazione ai casi che invece riguardano il settore privato, dove il danno resta a carico dell’azienda che subisce il comportamento infedele del collaboratore. Si possono inserire in questa definizione gli utilizzi fraudolenti dei permessi familiari (per “coprire” periodi di vacanza), o utilizzo del Pc aziendale per attività private legate a una seconda attività parallela, fino ad arrivare a situazioni ben più gravi, di rilevanza penale, che violano l’obbligo di fedeltà professionale che “rientra nella più ampia categoria del dovere di cooperazione da parte del dipendente che lo pone in una condizione di collaborazione e non di ostilità nei confronti dell’azienda”.

I casi più frequenti, anche di rilevanza penale. Ci sono infatti dei comportamenti non solo eticamente scorretti, ma addirittura illegali: si va dal “classico” licenziamenti per furto di materiale, di combustibile oppure di denaro di cassa, fino a individuare dipendenti che vendono segreti industriali e alle cause che nascono per l’utilizzo di un bene aziendale per uno scopo privato, che lasciano ipotizzare un reato di appropriazione indebita. A questo si aggiunge anche la frode al sistema previdenziale, quando ad esempio un permesso a seguito dei benefici della legge 104 si trasforma in tempo impiegato per questioni diverse dell’assistenza del familiare.

Il ruolo degli investigatori privati. A far luce su questi casi e a rendere possibile l’identificazione delle responsabilità sono spesso gli investigatori privati che, dismessi i travestimenti da cliché cinematografico e letterario, operano oggi per scoprire le prove di tali “infedeltà”, mettendo a frutto la loro esperienza e un bagaglio di conoscenze giuridiche, tecnologiche e informatiche, che si aggiungono alle tecniche classiche del “segugio”. In Tribunale, infatti, le relazioni e i filmati prodotti dai professionisti sono utilizzabili e hanno valore di prova legale, pertanto le attività di sorveglianza e pedinamento documentano la realtà dei fatti con prove inconfutabili in giudizio.


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