Quando le lucciole erano uno spettacolo della natura

LE LONTANE NOTTI DOVE LE LUCCIOLE ERANO FAVOLA

Fino a non molto tempo fa le lucciole popolavano le nostre campagne, regalando un tocco di magia e di incanto alle passeggiate serali estive. Mille sogni dei bambini, sul mondo incantato, il regno delle fatine luminose.

Oggi è invece diventa sempre più raro scovare questi piccoli insetti luminosi. In alcuni campi cominciano a fare la loro ricomparsa, ma si tratta di casi isolati, purtroppo. Le lucciole stanno scomparendo in alcune aree ovviamente conseguenza dell’impatto che ha l’uomo sull’ambiente. Se in alcune aree le lucciole stanno ricomparendo, in altre sono svanite del tutto, solo un dolce ricordo. Pesticidi, cementificazione e inquinamento luminoso sono le ragioni principali per cui le lucciole stanno gradualmente scomparendo soprattutto nelle aree fortemente urbanizzate e nelle zone agricole.

Le lucciole sono infatti piccoli coleotteri prettamente carnivori allo stato larvale, durante il quale si nutrono prevalentemente di lumache e chiocciole.

L’uso di pesticidi nell’agricoltura intensiva ha fatto sì che le risorse alimentari per le lucciole diminuissero sensibilmente. La continua cementificazione diminuisce il loro habitat, e di conseguenza anche l’inquinamento luminoso,poiché la luce disturba il rituale di accoppiamento che in questi coleotteri avviene proprio grazie ai segnali luminosi.

La presenza delle lucciole può dunque rappresentare un segnale di un ambiente pulito, caratterizzato da un basso livello di inquinamento.

” cara mamma anche questa sera non vedo nei prati quelle dolci creature luminose, dove sono finite, non vogliono piu’ illuminare i mio cammino “

Luis Gabriel Garcia Ortega

Le lucciole sono coleotteri presenti in tutto il mondo con oltre 2000 specie, tutte in grado di produrre luce.

Le lucciole brillano grazie al fenomeno della bioluminescenza, evento che avviene anche in altri insetti, pesci, meduse e batteri.
Negli ultimi segmenti della parte ventrale della lucciola avviene una reazione chimica che coinvolge una proteina chiamata luciferina e un enzima detto luciferasi. L’energia prodotta da questa reazione viene convertita in luce anziché calore e ciò consente alle lucciole di illuminarsi.

La luce è finalizzata all’accoppiamento poiché consente a esemplari dei due sessi opposti di trovarsi. La femmina delle lucciole è in grado di emettere una luce fissa fino a due ore, mentre il maschio lampeggia solo per brevi istanti. Il periodo di accoppiamento delle lucciole coincide con i mesi di giugno e luglio e avviene quando la femmina sincronizza il segnale luminoso con quello del maschio.

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