TRE ANNI FA LA TRAGEDIA DI RIGOPIANO, UN EVENTO CHE HA SEGNATO L’INTERA REGIONE

Era il 18 gennaio 2017, quando una valanga travolse inghiottendo l’albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort, causando 29 vittime.

Un gennaio, quello di quell’anno, caratterizzato da copiose nevicate che avevano interessato la zona gli accumuli avevano raggiunto anche il metro e mezzo, isolando numerosi centri abitati bloccando molte arterie stradali e provocando anche l’interruzione di energia elettrica.

Come se non bastasse la mattina del 18 gennaio, l’area venne interessata anche da tre scosse sismiche  e la neve aveva bloccato l’unica via di comunicazione che collegava la struttura alberghiera  con il fondovalle. Inutili le richieste che partirono dal resort per far entrare in azione  una  turbina spazzaneve per liberare la strada e che permettesse così l’evacuazione della struttura.

Alle 14.33 si registrarono altri movimenti tellurici così come anche verso le 17 quando si staccò una frana che raggiunse e travolse  l’albergo. Da qui iniziò l’odissea degli ospiti della struttura, il primo allarme scattò alle 17.40, quando Giampiero Parete telefonò al proprio datore di lavoro, Quintino Marcella raccontando l’accaduto e chiedendo di far partire immediatamente i soccorsi. Qui la storia che purtroppo conosciamo tutti, con richieste d’aiuto all’inizio cadute nel vuoto fino a quando verso le 19.30 si mise in moto la macchina dei soccorsi. La colonna dei soccorritori a causa della strada bloccata impiegò molto tempo ad arrivare, alcuni di loro, i soccorritori della Guardia di Finanza e del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS) , incuranti del pericolo decisero di staccarsi dal gruppo che seguiva una turbina e affrontando le avversità raggiunsero a piedi la struttura per tentare di salvare gli ospiti.

Purtroppo 29 persone su 40 ospiti non ce la fecero, altri vennero salvati, tra questi diversi bambini. Una vicenda caratterizzata fin da subito da polemiche sull’intera vicenda, tanto che la Procura di Pescara ha aperto un’inchiesta  per accertare eventuali responsabilità circa l’idoneità della struttura portante dell’albergo, il luogo della costruzione dell’edificio rispetto al rischio valanghe e il presunto ritardo dei soccorsi a partire dalle comunicazioni della tragedia.  L’albergo, a seguito della ristrutturazione del 2007 con l’introduzione di un centro benessere, era stato al centro di una inchiesta per presunto reato di occupazione abusiva di suolo pubblico, ma gli indagati erano poi stati tutti assolti nel 2016 perché “il fatto non sussiste”.

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