Voli in ritardo, carenza di vettori e rotte: quali i diritti del passeggero?

Voli in ritardo, carenza di vettori e rotte: quali i diritti del passeggero?

L’importanza di un aeroporto efficiente nella micro e macro economia locale.

Le inefficienze aeroportuali causano ingenti danni alla macro economia nazionale, ma anche e forse soprattutto alle micro economie locali, e il territorio abruzzese ne sa qualcosa.

La buona fruibilità e l’efficienza nella gestione dei regolamenti e delle strutture aeroportuali portano grossi investimenti, che su un territorio così piccolo possono essere preziosissimi.

Al contrario, il problema storico della nostra nazione e, a quanto pare, anche di certe amministrazioni locali, della lentezza burocratica e della macchinosità nella gestione di risorse, inficia l’economia, come sta avvenendo in questi mesi: ad oggi, non vi sono bandi ufficiali per la selezione delle compagnie aeree che opereranno nell’Aeroporto dell’Abruzzo, correndo il rischio di perdere rotte e investimenti. Rischio che al momento l’Abruzzo e gli abruzzesi non si possono permettere.

Poche compagnie e pochi voli: il disagio dei passeggeri

Meno sono le rotte disponibili in un aeroporto internazionale, maggiori saranno anche i disagi per i passeggeri, che sono costretti a fare voli con più scali, anche cambiando compagnia tra uno scalo e l’altro per risparmiare e rischiando di perdere coincidenze o attendere per lunghe ore in aeroporto.

Con la conseguenza più comune dell’accumulo di ingenti ritardi che stressano il passeggero e a volte fanno saltare interi piani di viaggio (e di business).

La gravità dei disagi subiti dai passeggeri aerei a causa di ritardi è stata riconosciuta anche dalla Comunità Europea, la quale ha stilato un regolamento valido in tutti gli stati membri, il regolamento CE 261,che stabilisce delle quote forfettarie che vanno dai 250 ai 600 euro per tutti i ritardi superiori alle tre ore, anche se accumulati tra più scali per la stessa tratta di partenza.

Leggi e risorse a tutela del passeggero

Nella richiesta di ottenimento di rimborso volo il ritardo è la causa principale.

Ogni passeggero può reclamare un rimborso volo per ritardo superiore alle tre ore, con l’aggiunta di un risarcimento.

Come schematizza nella pagina dedicata al rimborso volo in ritardo AirHelp, multinazionale impegnata nella tutela dei viaggiatori di tutto il mondo, il diritto al risarcimento è proporzionale alla tratta da percorrere mentre il rimborso volo è garantito sempre quando il ritardo è superiore alle tre ore ed è dipendente dalla responsabilità della compagnia.


Tale responsabilità comprende gli inconvenienti di tipo organizzativo e logistico, come il tempo prolungato del riassetto dell’aereo, la carenza del personale o anche gli scioperi dello stesso dovuto a istanze aziendali.

Questi piccoli inconvenienti interni possono causare slittamenti di diverse ore sull’orario di decollo e il regolamento europeo ha calcolato un indennizzo forfettario per i passeggeri. Il forfait è proporzionale alle tratte da percorrere e calcola un minimo di 250 euro per risarcire chi è vittima di ritardi su tratte definite “brevi” (fino a 1500 km), e può arrivare ad un massimale di 400 euro per i ritardi sui voli di tratte più lunghe, cioè per un volo che porta a 1500-3500 km di distanza dall’aeroporto di partenza.

Si arriva fino a 600 euro di possibile indennizzo quando il ritardo accumulato supera le 4 ore.

Oltre al regolamento, che può essere complesso da ricordare punto per punto, esistono altre risorse gratuite, tra cui una App realizzata proprio da AirHelp, tramite la quale è possibile conoscere in tempo reale, inserendo i dati del biglietto, di quale diritto siamo titolari, specificando il tipo di disagio che abbiamo subito.

Questo strumento torna particolarmente utile alla luce del fatto che la titolarità del diritto al risarcimento dipende anche dalle cause del ritardo volo.

Cause del ritardo ed effettivo diritto al rimborso

Le cause di un ritardo che determinano il diritto di un passeggero a reclamare un risarcimento possono essere, come su accennato, di tipo logistico organizzativo, ioè:
i tempi di “turnover”(pulizia dell’aereo tra un volo e l’altro e rifornimento di cibo, bevande e beni soggetti a vendita), i tempi di scalo, sbarco e verifiche tecniche prima che l’aereo possa reimbarcare e ri-decollare e le verifiche tecniche degli apparecchi.
In pratica, se un ritardo è causato dalla mancata buona organizzazione e gestione dei ritmi e delle tempistiche di queste prassi pre e post imbarco, è ovvio che la compagnia è direttamente responsabile del ritardo accumulato.

Meno del 5% dei ritardi aerei, ogni anno, è dovuto ad allerte meteo o a rischio sanitario o terroristico, cioè da cause per le quali la compagnia non è responsabile, anche definite “circostanze straordinarie”.

In tali limitati casi, il passeggero ha diritto al rimborso volo ma non al risarcimento perché, come si evince dalle cause su elencate, l’inconveniente è strettamente legato alla tutela del passeggero stesso.

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