Abruzzo, ricordiamo Paolo Borsellino e Rita Atria aprendo gli occhi e denunciando ogni mafia

Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene” è stato uno dei più importanti moniti di Paolo Borsellino. Nei mesi scorsi sono usciti tre libri d’inchiesta sulle origini, l’ascesa e il dominio criminale dei Casamonica e degli Spada. Autori: Nello Trocchia, Floriana Bulfon e Federica Angeli. Nel libro “A mano disarmata” Federica Angeli denuncia come con la violenza gli Spada si impongano mentre intorno fioriscono omertà, paura e assuefazione alla loro presenza. Dal “ferro di cavallo” pescarese al vastese la cronaca ci riporta innumerevoli episodi, fatti e vita quotidiana con le stesse caratteristiche. Violenza, intimidazioni, spaccio, estorsione, presenza oppressiva che rende pericoloso anche solo circolare in alcune zone dei paesi soprattutto in alcune ore. Rita Atria scrisse che “prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarsi”. Quei modi “sbagliati” fatti di omertà, connivenze, silenzi, accettazione e assuefazione sono linfa vitale, complicità e il maggior alleato della mapolitica, della corruzione e del mondo di mezzo appena ricordato. E allora, in quest’Abruzzo la cui cronaca è costantemente animata da inchieste e fatti che coinvolgono clan e affini, vogliamo ricordarli scrivendo e denunciando ancora una volta le mafie, le loro presenze e i loro sporchi traffici e violenze.

Una realtà che vede protagonisti proprio famiglie imparentate, e in costante contatto, con i Casamonica. Nel libro “Casamonica – viaggio nel mondo parallelo del clan che ha conquistato Roma” (in ordine cronologico il primo uscito, ma le stesse dinamiche e gli stessi fatti sono riportati nell’intensa inchiesta di Floriana Bulfon ) Nello Trocchia, oltre a riportare nomi, fatti (come le connessioni e l’esser cresciuti all’ombra dell’ex cassiere della banda della Magliana Nicoletti) e inchieste, sottolinea un dato che riporta alle origini dei Casamonica e di altri criminali “re di Roma”: la galassia criminale imperniata sui Casamonica va oltre i suoi mille appartenenti e il loro impero romano, a partire da altre “famiglie” come Spada, Di Silvio e De Rosa. Cognomi che, in larga parte, riconducono all’Abruzzo. La Regione, insieme al Molise, da cui i Casamonica partirono per la Capitale. Così come sono originari dell’Abruzzo i Fasciani e i Tredicine. Ma non è solo una questione di origini e lontane radici. In realtà è cronaca nera anche degli ultimi anni, costantemente presente negli atti giudiziari e nella stampa abruzzese. E della vera storia d’Abruzzo e dei suoi “mondi di mezzo”, fatti di usura, estorsione, sfruttamento della prostituzione, violenze continue, gli affiliati e alleati dei Casamonica sono da sempre tra i maggiori protagonisti*.

Nel dossier che si allega a questo comunicato si è cercato di mettere in fila alcuni dei tanti episodi di questi anni. Di omicidi probabilmente legati al traffico di droga, degli inquietanti segnali in stile mafioso sulla discarica del vastese, di maxi inchieste. Lì dove ora ci ritroviamo anche accolto, nonostante non abbia mai espresso discontinuità col passato (anzi, basta vedere cosa pubblica e le iniziative sui social), il terzogenito del defunto Totò Riina. Di recente citato in un’intercettazione resa nota dalla Procura di Agrigento.

Alessio Di Florio
Associazione Antimafie Rita Atria
Movimento Agende Rosse “Paolo Borsellino – Giovanni Falcone” Abruzzo
PeaceLink Abruzzo

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