ACQUISTA ORA, PAGA POI, MICRORATE: AUMENTA LA TENDENZA

Non è solo il risparmio tramite sconti, coupon, offerte digitali, a dettare le regole del nuovo approccio al commercio online, settore che oggi come oggi vale un fatturato di 39,4 miliardi, tra acquisti di prodotto e servizi alla persona e di intrattenimento.                                                                                              

La non disponibilità immediata di cash per comprare e accedere ai servizi – essenziali, di entertainment e utilità- causata da crisi e inflazione – ha condotto sempre più consumatori a ricorrere a strumenti come le micro-rate, i sistemi con pagamento posticipato, i servizi in prova.

Un grande, recentissimo boom è quello che si è verificato nel caso delle rate senza interessi lanciato, tra i primi, da Scalapay, seguito da Clearpay e da altre esperienze analoghe. Gli shop, anche fisici, convenzionati con queste piattaforme di pagamento – che spaziano dal fashion al beauty, ma includono anche sport, tempo libero, viaggi, prenotazioni di hotel – consentono di effettuare un qualsiasi acquisto e di pagarlo in seguito, in rate da 3 o da 4, senza interessi.                                                                 Secondo una stima della celebre società di pagamenti PayPal – che pure si è cimentata nel lancio di tre opzioni tramite “Buy Now Pay Later”, il 28 per cento dei consumatori digitali apprezza questo servizio, e nel 32% dei casi questo è vincolante alla realizzazione dell’acquisto.

Non solo i prodotti di largo consumo, elettronica, food, beni di necessità, farmaceutica, hi-tech, arredamento, ma anche i servizi, di ogni genere, sono sempre più inclusi nell’approccio al pagamento dilazionato in micro-rate, come anche – ed è il caso dell’intrattenimento, comparto non essenziale, ma in forte rilancio – soluzioni quali le prove gratis prima di eventuali sottoscrizioni.                                                        Grazie alla già citata PayPal, ad esempio, anche la pubblica amministrazione e il suo servizio PagoPA per i pagamenti di rate e bollette ha incluso questa opzione, così come anche i maggiori gestori di utenze di fornitura, dall’energia alla telefonia fissa e mobile.                                                                                                                                     Nel campo entertainment, gli operatori – nella loro strategia di marketing, che comunque si sposa alle esigenze degli utenti – propongono invece soluzioni come le prove gratis – quelle tipiche delle piattaforme on demand, quali Amazon Prime Video, Mediaset Infinity, seguite a Netflix e YouTube Premium.                                       Un’esperienza similare sono i cosiddetti bonus senza deposito immediato: questi ultimi sono sempre definibili come delle prove gratuite del palinsesto, ma non hanno una scadenza a tempo (tipo un mese, o una settimana, rinnovabili a piacere, come nel caso dei contenuti audiovisivi in streaming), in quanto sono crediti gratuiti erogati dai concessionari legali di gioco a distanza per sperimentare il catalogo della piattaforma senza dover aprire un conto e, dunque, senza di fatto effettuare un primo deposito in soldi.                                                                                                                                                La prova gratis applicata ai servizi va per la maggiore anche nel campo dei video corsi a distanza, con le prime lezioni gratuite (ad esempio su Go Student), così come nelle piattaforme di video in streaming (ad esempio Twitch, passando per Amazon Prime). Quanto a quelle specificatamente di gioco si va dalla prova gratis di piattaforme di cloud come Google Stadia ai videogame da testare nella cosiddetta “free version”, prima di comprarli, in caso di gradimento. Questi titoli sono reperibili nei portali specializzati come Epic Games, ma possono essere rilasciati di volta in volta anche dalle case madri.                                                                                                                                

L’altro grande veicolo del pagamento dilazionato non potevano che essere le app, tenendo anche conto del fatto che sono saliti al 74% gli acquirenti da mobile (dati Klarna). Tra i nuovi ingressi nel campo si segnala, oltre alla già menzionata Scalapay, proprio Klarna, che da poco ha siglato una partnership con la AS Roma, allargando il pagamento rateizzato anche agli abbonamenti al club, per la prima volta in Italia.

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