“Non accetto lezioni da chi usa facili populismi né tantomeno chi si erge ad accusatore dimostrando, invece, incompetenza e arroganza. Al Movimento5Stelle faccio presente che il Comune di Chieti già si è espresso in merito ai permessi riguardanti la realizzazione di Megalò 2 che l’Ente ritiene non più produttivi d’efficacia”. E’ quanto afferma il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, in merito alla vicenda riguardante l’annullamento delle ordinanze di divieto a costruire Megalò 2 deciso dal Genio Civile.
«La posizione della Regione e del Genio Civile mi sembra chiarissima: Mirò-Megalò 2 si può fare. Altrettanto chiaro mi sembra lo scaricabarile nei confronti del Comuni di Chieti e Cepagatti. Come sempre, come più volte ho avuto modo di dire, non essendo iscritto né al partito dell’integralismo ambientale, né dell’opportunismo politico, se tutto è in regola non vedo come possa l’Ufficio Urbanistica del Comune, piuttosto che il SUAP, dare un diniego.
Ciononostante, ricordo che una cosa sono le opere di sistemazione dell’area ai fini della sicurezza idraulica, altro sono gli atti autorizzativi ai fini delle edificazioni. Non indifferente, affinché possa finalmente farsi chiarezza, è la vicenda giudiziaria ancora pendente innanzi al TAR. Ricordo, infatti, che il Comune di Chieti già si è espresso in merito ai permessi a costruire che l’Ente ritiene non più produttivi d’efficacia. Pertanto, salvo diverse determinazioni, che non spetta prendere né al Sindaco, né al Comune, il progetto di cui si parla non può realizzarsi sulla scorta di vecchi atti.
Per parte mia ritengo che quel progetto, così come qualsiasi altro che riguardi quell’area o altre della Val Pescara, dovrebbe essere rivalutato in ragione delle diverse condizioni socio-economiche che viviamo e persino delle differenti condizioni di mercato rispetto al momento – era la fine degli anni ’80 – in cui venivano proposti e approvati i PRUSST».