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Abruzzo. Maurizio Di Nicola, Consigliere regionale abruzzese, ha presentato ieri in Consiglio regionale un progetto legislativo, sottoscritto anche dal neo Assessore all’Associazionismo Territoriale Andrea Gerosolimo, per incentivare alla fusione tra Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Il Consigliere Di Nicola parla di fusione, che rispetto all’unione avrebbe i suoi ulteriori vantaggi. In Abruzzo oltre l’80% dei Comuni rientrerebbe nella soglia stabilita, pertanto la fusione rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione in questo ambito e potrebbe essere facilitata da incentivi economici regionali, come spiega appunto Di Nicola: “E’ assolutamente necessario superare l’inadeguatezza dimensionale e la parcellizzazione dell’attuale sistema amministrativo locale presente anche nella nostra Regione, al fine di migliorare l’efficienza nell’erogazione dei servizi al cittadino, con una contestuale riduzione della spesa nella gestione amministrativa degli Enti Locali” ha esordito il Consigliere regionale. “A differenza delle unioni, infatti, con le fusioni si eviterebbe anche il rischio di inutili duplicazioni di atti e procedure, nonché il dimezzamento di posizioni verticistiche in pianta organica. La maggiore dimensione del nuovo Ente – aggiunge Di Nicola – consentirebbe inoltre di ottenere economie di scala ed aumentare la capacità di contrattazione con i fornitori di beni e servizi. Oltre a questo, l’organo di indirizzo politico – amministrativo acquisterebbe un maggior peso nelle relazioni con le altre amministrazioni dello Stato” ha aggiunto l’ex Sindaco di Pescina. “Questa iniziativa legislativa tende a definire in modo chiaro quelli che sono i vantaggi in favore dell’Ente risultante dalla fusione e, al contempo, dotare la Regione di un nuovo strumento normativo che consenta di recuperare il gap accumulato rispetto ad altre Regioni, dove, nel corso dell’anno 2014, si sono registrate già 26 procedure di aggregazione, coinvolgendo ben oltre 60 amministrazioni locali. Il mio auspicio – conclude Maurizio Di Nicola – è quello di aprire sul tema un serio e proficuo confronto nell’interesse generale delle piccole realtà abruzzesi che costituiscono oltre l’80% dei Comuni dell’intera Regione».
D.D.N.
