Garanzia Giovani, rifinanziato progetto per 1,3 miliardi di euro da ripartire tra le Regioni

A tre anni dal lancio, e sulla scorta dei buoni risultati che l’Unione Europea ha riconosciuto al programma mirato a migliorare l’occupabilità dei NEET, Garanzia Giovani viene rilanciata con nuove risorse ed un aggiustamento della strategia complessiva.

L’annuncio è stato dato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel corso di un incontro con i rappresentanti delle Regioni e delle organizzazioni sindacali.

“Le nuove risorse – si legge in una nota diffusa dal ministero –  ammontano a 1,3 miliardi di euro e consentiranno di portare il programma fino alla scadenza del ciclo di programmazione dei fondi europei (2020), consolidando l’esperienza accumulata e correggendo le problematiche emerse dal monitoraggio attento e continuo.”

Da segnalare il positivo risultato finora conseguito in termini di gestione e di spesa delle risorse. Considerando che le risorse della programmazione in corso possono essere spese fino alla fine del 2018, al 31 marzo 2017 risultano infatti impegnate ben l’87,2% delle risorse programmate; ammontano al 56,2% le risorse spese per misure già concluse.

Per quanto riguarda la partecipazione al programma, al 13 luglio 2017 sono quasi 1 milione e 200mila i giovani che hanno partecipato, registrandosi sul portale nazionale e su quelli regionali; i presi in carico sono oltre 963mila.

Sono, infine, più di 512mila i giovani cui è stata proposta almeno una delle misure finanziate; di questi, il 60% ha avuto un’esperienza di lavoro. Inoltre, con riferimento alla misura dei tirocini, è utile ricordare che dei 306.507 giovani che hanno concluso un tirocinio, il 60% ha avuto un rapporto di lavoro successivo; di questi, il 49% con lo stesso datore di lavoro.

Un altro dato positivo è quello che riguarda l’andamento dell’incentivo occupazione giovani, che dall’1 gennaio 2017 mette a disposizione 200 milioni di risorse da destinare a sgravi contributivi per le assunzioni di giovani iscritti al programma fino al 31 dicembre di quest’anno.

Al 28 giugno le domande presentate sono state 49.369 di cui 30.687 risultano già accolte. Di queste ultime, il 50,35% sono per contratti di apprendistato professionalizzante, il 31,06% per il tempo determinato e il 18,59% per contratti a tempo indeterminato.

Garanzia Giovani ha anche rappresentato, in questi tre anni, un esempio di collaborazione istituzionale tra Stato e Regioni che costituisce una base fondamentale per il rafforzamento del sistema di politiche attive in Italia.

Il Programma Garanzia Giovani richiede una strategia unitaria e condivisa tra Stato e Regioni per un’efficace attuazione a livello territoriale.

Accanto quindi al Piano nazionale che individua le azioni comuni su tutto il territorio nazionale, ciascuna Regione ha l’impegno di adottare un proprio piano attuativo per definire quali sono le misure del Programma che vengono attivate sul territorio, in coerenza con la strategia nazionale.

Le Regioni devono attuare concretamente le azioni di politica attiva verso i giovani destinatari del Programma, rendendo disponibili le misure. Hanno una funzione di coordinamento dell’organizzazione della “rete” dei Servizi pubblici per l’impiego e privati accreditati, che avranno il compito di svolgere una funzione di accoglienza, orientamento e individuazione delle necessità e potenzialità dei giovani per individuare il percorso più in linea con le attitudini e le esperienze professionali.

“Il loro ruolo – si legge sul sito dedicato al programma – è di organismi “intermedi” che si posizionano tra il Ministero del Lavoro che ha definito il Piano nazionale e la rete dei Servizi per l’Impiego dislocati sul territorio, che accolgono i giovani.”

Spetta alle Regioni quindi indirizzare i giovani ai diversi Servizi per l’Impiego presso cui dovranno fare il primo colloquio di orientamento. Il giovane ha la possibilità di fruire dei servizi del programma in qualunque punto del territorio nazionale, anche in una Regione diversa da quella di domicilio o residenza.

Infine, alle Regioni spetta il compito di svolgere l’attività di monitoraggio degli interventi, per meglio osservare il processo di attuazione delle misure, i servizi erogati, il numero e il profilo dei beneficiari, l’avanzamento della spesa, e altre caratteristiche sulla condizione di occupabilità dei giovani beneficiari.

Le risorse finanziarie destinate alle singole misure sono indicate nelle convenzioni che ogni Regione e Provincia Autonoma ha stipulato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Gli importi definiti in quella sede possono essere suscettibili di modifica dovuta a successiva redistribuzione delle risorse in fase di definizione del PAR.

L’assessore regionale al lavoro della Campania, Sonia Palmeri, ha confermato che “alla presenza del ministro Poletti e del presidente Anpal Del Conte a Roma si è svolto un incontro cruciale sul futuro di Garanzia Giovani. Inizia la seconda fase del programma europeo che ci accompagnerà fino al 2020. Il programma – ribadisce l’assessore Palmeri – prevede per l’Italia una dotazione complessiva di 1,3 miliardi di euro, da ripartire tra le varie regioni”.

La proposta dell’assessore della Campania è quella di mantenere, invece di abolire in toto i tirocini di Garanzia Giovani, privando migliaia di giovani dell’opportunità di svolgere un periodo di crescita personale e di conoscenza delle proprie inclinazioni e attitudini.

“Manteniamoli – dice Palmeri – perché hanno contribuito a generare circa 13 mila nuove assunzioni in Campania e perché sono la porta d’ ingresso verso le diverse opportunità occupazionali per giovani Neet”.

Ma “Manteniamoli aumentando la vigilanza e prevenendo eventuali soprusi – conclude Palmeri – manteniamoli, ma eliminiamo tutte le criticità registrate dalle Regioni nella prima fase di applicazione, in primis l’assoluta tempestività nei pagamenti da parte dell’Inps”.

In Toscana intanto è partita una campagna di comunicazione per far conoscere le opportunità che la Regione mette a disposizione degli oltre 300 mila professionisti che, all’interno di Ordini, Collegi e delle Associazioni professionali operano in Toscana.

La comunicazione, spiega una nota, è mirata alla pagina speciale dedicata alle professioni avviata in questi giorni sulla home page del sito della Regione.

Lo speciale professioni guiderà tutti gli interessati alle novità normative e alle risorse messe in campo, con una guida aggiornata ai bandi e alle scadenze per accedervi.

Tra i principali strumenti disponibili: fondo di garanzia per l’accesso al credito, bandi del Programma operativo regionale (Por) del Fondo sociale europeo (Fse) 2014-2020, bandi del Programma operativo regionale (Por) del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020.

Si tratta in particolare di contributi alle imprese per l’internazionalizzazione, l’efficientamento energetico, il coworking, il microcredito e prestito a tasso zero per investimenti in nuove tecnologie, prestiti a tasso zero, fondo di garanzia per giovani professionisti, voucher formativi per giovani professionisti, contributi per i tirocini di accesso alle professioni.

Per informazioni più complete e dettagliate sul rifinanziamento di Garanzia Giovani, sull’attuazione del programma e sui risultati dell’incentivo occupazione è possibile consultare la seguente documentazione on line sul sito del ministero:

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