La storia di Vincent Massari, illustre marsicano d’America, nella rubrica Dialoghi




Nel 163esimo incontro della rubrica “Dialoghi, la domenica con un libro” Michele Fina ha presentato con l’autore il libro di Alessio De Stefano (scrittore e fondatore della piccola biblioteca marsicana) “Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America” (Radici Edizioni).

 
Fina ha detto: “Per me è un libro particolare visto che racconta la storia di un senatore degli Stati Uniti d’America originario del paese in cui sono cresciuto e dove ci sono le mie radici, Luco dei Marsi. Sono contento che sia stato fatto questo lavoro di ricerca: quella di Massari è stata una figura molto significativa. Non si è molto diffusa la memoria della sua biografia e anche per questo il lavoro di De Stefano è molto meritevole”.

 
De Stefano ha spiegato: “Il progetto nasce due anni fa, quando ho iniziato a documentarmi per la piccola biblioteca marsicana. Mi sono imbattuto nel materiale sulla vita dei minatori italiani nel Colorado, e ho appreso di un giornale in lingua italiana, Marsica Nuova. Ho conosciuto così attraverso un lavoro di ricerca Vincenzo Massari, e l’ho proposto a Radici Edizioni, molto attenta alla storia del nostro territorio ma non solo. Massari attraversa due secoli e fasi cruciali per la nostra storia. Quando avvenne il terremoto del 1915 era appena partito da Napoli per raggiungere la famiglia negli Stati Uniti, quindi fu di fatto un superstite. Vincenzo portò con sé il lascito della storia di un territorio che era appena andato distrutto. All’inizio lavorò col padre in miniera, poi si rese conto di avere la possibilità di lavorare nei giornali e intraprese anche l’attività sindacale. Ne scrisse sui giornali italiani, tra cui Marsica Nuova, che fondò, e divenne portavoce degli italiani negli Stati Uniti. Sarà il dato saliente, dopo la seconda guerra mondiale, per quanto riguarda la sua attività politica e istituzionale, anche se di fatto la politica la fece dall’inizio tra l’altro ingaggiando una battaglia contro il fascismo. A metà degli anni Cinquanta iniziò nella Camera dei rappresentanti dello Stato del Colorado: il suo progetto bandiera fu l’istituzione dell’Università in quel territorio, nella città di Pueblo. La sua memoria in Italia è scomparsa, forse perché col tempo si sono ridotti i contatti e lui si è concentrato nella sua attività politica nello Stato del Colorado. C’è anche da dire che la sua attività pubblicistica non aveva la possibilità di arrivare in Italia a causa della censura fascista”. 


L’autore ha parlato del progetto della piccola biblioteca marsicana, pensata per ragazze e ragazzi a cui sono presentati contenuti e storie in maniera coinvolgente. Le direzioni di crescita per il futuro contemplano l’incremento dei volumi e della loro disponibilità in archivio digitale. L’utilizzo e le richieste prevalenti riguardano le necessità per la redazione di tesi di laurea. De Stefano ha detto al riguardo di riscontrare in questo senso “un aumento di interesse per l’Abruzzo, e ci sono ancora ambiti e filoni potenzialmente molto fecondi. Penso alla storia del prosciugamento del Fucino che è tutta da raccontare, ha tante pagine da esplorare non solo dal punto della ricerca ma anche direi romanzesco. Poi le storie dei viaggiatori, il Grand Tour di artisti e scienziati che venivano nella Marsica, e quelle dell’emigrazione”.

Il libro “Vincent Massari. Cronache di un abruzzese d’America” sarà, ha detto Fina in conclusione del dialogo, presentato anche a Roma in Senato.

La registrazione del dialogo è disponibile qui https://www.facebook.com/michelefina78/videos/967559767583188/?extid=CL-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&mibextid=2Rb1fB&ref=sharing

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