Il Faro 24! Le tue notizie. Abruzzo.
Anna Chiara Di Dalmazi ha scritto questo post su un gruppo Facebook di Chieti. Lei è un’operatrice sanitaria che si occupa di riabilitazioni nella Regione Lombardia ed ha lanciato questo appello:
Buonasera a tutti. Non voglio fare polemica,vorrei che però qualcuno leggesse e capisse perché la ferita che stanno aprendo alcuni miei conterranei è troppo grande e difficile da digerire. Sono un’operatrice sanitaria, svolgo un lavoro delicato, mi occupo di riabilitazione di persone con esiti di emorragie cerebrali ma anche di persone in stato terminale. Sono in Lombardia, ad oggi in zona rossa. Da quando è iniziato il discorso del covid19 mi sono sempre attenuta a tutti i regolamenti, la mattina mi alzo come tanti e comincio a lavorare ma con uno sforzo grande, quello di dare speranza a tutti che le cose passeranno con addosso una mascherina e coprendomi sudore e lacrime. Non sono un’eroina, ma ogni giorno penso a quando finirà, penso come fare a dare la forza agli altri quando sono tanto impaurita io, faccio un colpo di tosse o uno starnuto e penso subito “ecco adesso toccherá anche a me”, vado a letto con la consapevolezza che sto facendo ciò che mi piace sebbene sia dura crederci. Eppure c’è un però… Chiedo a voi, che venite dalla mia terra, che siete ancora in una situazione di “sicurezza”, di evitare commenti sterili, inutili e soprattutto ai confini della discriminazione verso gente come me, che si è sempre attenuta alle regole e che ha preferito “non tornare” perché crede nel senso di civiltà e crede nel desiderio di preservare tutti. È un momento difficile per tutti, ma credetemi non è il momento dell’odio, gli imbecilli sono ovunque (non solo “al nord”). Sfruttiamo questo momento per maturare senso di umanità e di solidarietà, non per giudicare e scrivere ca***te (ne ho lette di ogni ma evito di citarle), se possibile. Vi ringrazio e vi mando un grande abbraccio a distanza, virtuale ma pieno di speranza. Buonanotte.
