Minacciava di morte figli minori e compagna, costretta anche ad abortire: arrestato

I Carabinieri della Stazione di Martinsicuro, guidati dal Lgt. Antonio Romano e coordinati dal Comandante della Compagnia Magg. Emanuele Mazzotta, hanno arrestato su ordine di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP Giovanni de Rensis, su conforme richiesta del PM del Tribunale di Teramo Dott.ssa Silvia Medori, un 48enne del posto.

L’uomo – da tempo – maltrattava la propria convivente attraverso sistematiche aggressioni verbali e fisiche, vessazioni psicologiche, ingiurie ripetute davanti ai tre figli minori con epiteti offensivi e gravi minacce di morte del tenore “vi faccio vedere io”, “vi brucio qua dentro”, “vi taglio le teste” o “non vi faccio vivere”, sottoponendola a continue percosse anche durante le due gravidanze, costringendo la donna ad abortire del terzo figlio, rifiutandosi di sostenere la famiglia. La vittima, giunta all’esasperazione anche per il timore di più gravi conseguenze nei riguardi dei figli minori, viveva un forte stato d’ansia temendo per l’incolumità propria e dei figli. Il convivente, non ha mai inteso darsi a stabile lavoro, rifiutandosi categoricamente di cercarlo. È solito già da tempo darsi all’alcol ed ai giochi d’azzardo online, spendendo tutti i guadagni della compagna incurante del sostegno alla famiglia. L’uomo era solito terrorizzare i tre bambini in tenera età con i suoi attacchi d’ira per futili motivi. In una circostanza ha rotto un televisore ed una Nintendo nuovi, acquistati dalla madre per i bambini ed un computer portatile lanciato al volto della donna. La stessa, faceva ricorso alle cure dei sanitari del P.O. di San Benedetto del Tronto, ai quali – per un forte timore di ulteriori reazioni inconsulte – aveva riferito di avere sbattuto accidentalmente ad una finestra. In un’altra circostanza, l’uomo palesemente ubriaco e fuori di senno, pestava di botte per futili motivi la compagna, nonostante la presenza in casa dei tre figli minori, cagionandole lesioni giudicate guaribili in gg. 5.

Lo stesso, nutrendo acredine nei confronti dell’ex compagno della sua convivente, si era con inganno introdotto all’interno della sua abitazione e lo aveva minacciato ripetutamente di morte e  lo aveva coperto di botte al capo ed al volto tanto da cagionandogli lesioni giudicate guaribili in gg. 20. Stante il perdurare delle violenze, dopo la enuncia la donna e d i figli minori veniva collocato in una località protetta presso la casa famiglia.

Il 51enne, dopo essere stato rintracciato e svolte le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “Castrogno” di Teramo.

 

Redazione.

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