Nuova entrata a gamba tesa del M5S sul Project Financing per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti. A pochi mesi dall’invio della missiva ad ANAC, in cui si segnalavano tutte le criticità sulla scelta della Regione di affidare la costruzione del nuovo ospedale di Chieti in project financing alla Maltauro, a cui è seguita l’apertura di una procedura d’inchiesta, Sara Marcozzi, Consigliere regionale M5S, torna sull’argomento presentando un nuovo esposto a Corte dei Conti e ANAC.
“Abbiamo a più riprese contestato il ricorso alla finanza di progetto per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti” commenta Sara Marcozzi “e alla luce dalle novità introdotte dal Decreto Legislativo 18 Aprile 2016, n.50 “Nuovo codice degli Appalti” che disciplinano, fra le altre cose, anche lo strumento del project financing, le nostre eccezioni appaiono oggi ancor più avvalorate. L’esposto ad ANAC e Corte dei Conti prende forma dalla lettura della DGR 325 del 18 Maggio 2018” spiega la Consigliera M5S ”che assegnerebbe un contributo pubblico di 30 milioni di euro al progetto di finanza. Per questo ho deciso di investire nuovamente ANAC e Corte dei Conti affinché facciano chiarezza sulla vicenda che ostinatamente questa maggioranza sta cercando di portare avanti”.
La delibera di assegnazione dei fondi, secondo la Consigliera M5S, Sara Marcozzi, potrebbe contenere diversi profili di illegittimità:
1. LA REGIONE NON HA COMPETENZE SULL’ ATTIVITA’ PROGRAMMATORIA DELLA ASL IN MATERIA DI PROJECT FINANCING, E NON SOLO.
L’art. 2 del Lgs. 502/1992 (Competenze regionali), prevede che “1. Spettano alle regioni e alle province autonome, nel rispetto dei principi stabiliti dalle leggi nazionali, le funzioni legislative ed amministrative in materia di assistenza sanitaria ed ospedaliera. 2. Spettano in particolare alle regioni la determinazione dei principi sull’organizzazione dei servizi e sull’attività destinata alla tutela della salute e dei criteri di finanziamento delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere, le attività di indirizzo tecnico, promozione e supporto nei confronti delle predette unità sanitarie locali ed aziende, anche in relazione al controllo di gestione e alla valutazione della qualità delle prestazioni sanitarie”.
Come si legge, alcun potere di intervento, programmatorio, sostitutivo né, tantomeno, tecnico-organizzativo, è previsto in capo alla Giunta regionale in materia di finanza di progetto per come è specificamente regolata dal Codice degli Appalti. Dunque risulta normativamente abnorme l’imposizione da parte della Giunta regionale alla ASL competente di un termine per concludere il procedimento, così come abnorme è la pretesa della Giunta Regionale di deliberare la sussistenza del “Pubblico Interesse”.
2. IL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI NON PREVEDE PIU’ LA DICHIARAZIONE DEL PUBBLICO INTERESSE.
In data 19 aprile 2016 entra in vigore il nuovo Codice degli Appalti (D. Lgs. n. 50/2016) il quale, all’art. 183, comma 15, prevede che “l’amministrazione aggiudicatrice valuta, entro il termine perentorio di tre mesi, la fattibilità della proposta”.
In sostanza, se ai sensi dell’abolito art. 153 comma 19, Codice degli Appalti, l’amministrazione aggiudicatrice doveva valutare la sussistenza del “pubblico interesse” della proposta, la novellata norma prevede che l’amministrazione aggiudicatrice, dunque la ASL non la Giunta, valuti la “fattibilità della proposta” e non più il “pubblico interesse”. In ogni caso, la dichiarazione di pubblico interesse spettava alla ASL cosi come, oggi, spetta alla ASL la dichiarazione di fattibilità e non alla Giunta regionale.
- REGIONE ABRUZZO NON PUO’ SOSTITUIRSI AI POTERI DELLA ASL
Esercitando poteri sostitutivi che nessuna norma dell’ordinamento italiano contempla, il Presidente di Regione Abruzzo si è sostituito sine titulo alla “amministrazione aggiudicatrice”, cioè alla ASL Lanciano-Vasto-Chieti, richiedendo il trasferimento del fascicolo dalla ASL alla Regione e diffidando i diversi RUP che si sono alternati sulle valutazioni della proposta.
- LA REGIONE NON PUO’ EROGARE ALCUN CONTRIBUTO
L’art. 180, comma 6, del D. Lgs. 50/2016 prevede che, per pervenire all’equilibrio economico finanziario del contratto di partenariato pubblico privato, “in sede di gara l’amministrazione aggiudicatrice – dunque la ASL – può stabilire anche un prezzo consistente in un contributo pubblico ovvero nella cessione di immobili che non assolvono più a funzioni di interesse pubblico …”.
Con la DGR 325/2018, la Giunta Regionale prevede un finanziamento di 30 milioni di euro da “imputare a ‘Riserve diverse’ le risorse presenti nel bilancio della Gestione Sanitaria Accentrata (GSA) alla voce ‘ Contributi per ripiano di perdite altro’, fino alla concorrenza dell’importo di E. 30.000.000 e di destinare tale importo al contributo pubblico per la realizzazione del nuovo Presidio Ospedaliero di Chieti”.
La lettera della norma richiamata nella DGR 325/2018 è chiara: spetta all’amministrazione aggiudicatrice, nel nostro caso alla ASL N. 2 Lanciano-Vasto-Chieti, e non alla Giunta Regionale dell’Abruzzo, emanare il bando di gara mirando all’equilibrio economico finanziario di cui all’art. 3, comma1, lettera fff), del D. Lgs. 50/2016. E per raggiungere tale equilibrio, spetta alla ASL N. 2 e non alla Giunta Regionale dell’Abruzzo, valutare, “in sede di gara”, se sia opportuno o meno stabilire “un prezzo consistente in un contributo pubblico ovvero nella cessione di beni immobili”.
Non vi può essere dubbio sul fatto che tale “prezzo” debba essere, eventualmente, pagato con risorse proprie (fondi liquidi o immobili) dall‘amministrazione aggiudicatrice.
Ne consegue che la destinazione diretta di tali fondi regionali rischia di costituire un danno erariale ai danni dello Stato e della collettività.
5. IL SENATORE, LUCIANO D’ALFONSO E’ INCOMPATIBILE CON LA CARICA DI PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE.
In data 16 marzo 2018, Luciano D’Alfonso è stato proclamato senatore della Repubblica italiana, carica sovrapposta ed aggiunta a quella di Consigliere regionale e Presidente della Regione Abruzzo. La predetta carica di Consigliere regionale della Regione Abruzzo risulta legislativamente incompatibile con quella di Senatore della Repubblica italiana, ai sensi del combinato disposto degli artt. nn. 122, comma 2, della Costituzione italiana (“Nessuno può appartenere contemporaneamente a un Consiglio o a una Giunta regionale e ad una delle Camere del Parlamento […]”), dell’art. 4, comma 1, della L. n. 154 del 23/4/1981 (“Le cariche di membro di una delle due Camere, [ecc.], sono incompatibili con la carica di consigliere regionale” e dell‘art. 3, comma 3, L.R. Abruzzo n. 51 del 30.12.2004 (“la carica di Presidente e di componente della Giunta regionale, nonché la carica di Consigliere regionale sono incompatibili con quella di membro di una delle Camere …”).
Proprio la sussistenza di tale incompatibilità potrebbe comportare l’illegittimità di tutti gli atti posti in essere dal Presidente D’Alfonso a far data dalla sua proclamazione a Senatore della Repubblica avvenuta in data 16 marzo 2018.
“E’ evidente che il ricorso al progetto di finanza deve essere impedito” dichiara Sara Marcozzi “Non capisco l’ostinazione a portare avanti il project financing che vede la Maltauro capofila. Forse è intento di questa maggioranza privatizzare anche gli ospedali pubblici con progetti di finanza creativa costosi che rischiano di mettere in seria crisi economica le casse di Regione Abruzzo? A questo si aggiunga, quello svilente e degradante processo di esternalizzazione dei servizi che, già oggi, incide pesantemente sulla dignità dei lavoratori e sui loro diritti. Ostinarsi su questa strada, anche per la costruzione degli ospedali di Avezzano, L’Aquila, Vasto e Giulianova è da irresponsabili. Ci batteremo affinché questi ospedali vegano finanziati con fondi ministeriali” conclude Marcozzi.