“La candidata presidente della Regione Sara Marcozzi (Movimento Cinque Stelle) non ci venisse a dare lezione di democrazia: dopo aver ottenuto la candidatura a Presidente dando una spallata a chi aveva vinto le primarie, ovvero Domenico Pettinari, adesso si riserva una poltroncina sicura candidandosi consigliera nella lista di Chieti”.
Con queste parole il Segretario regionale del Pd Abruzzo Renzo Di Sabatino risponde alle dichiarazioni rilasciate ieri dalla Marcozzi durante la presentazione delle liste del M5S.
“Parliamo di numeri? – continua Di Sabatino – Se loro sono solo 29, e non 30, è perché la Marcozzi ha deciso di riservarsi un bel paracadute in caso di sconfitta, candidando se stessa non solo Presidente, ma anche consigliera. Cosa che Giovanni Legnini non ha fatto, dimostrando quindi che la sua candidatura è totalmente a servizio della comunità abruzzese e ben lontana della logica delle poltrone. Ricordo, infatti, che il candidato presidente della coalizione che arriverà terza non siederà in Consiglio regionale, e forse proprio perché anche la Marcozzi ha capito che la sfida sarà fra Legnini ed un catapultato da Roma, ha deciso di garantirsi il posticino per altri cinque anni. Per gli abruzzesi, comunque, una buona notizia: il rischio di una Virginia Raggi d’Abruzzo è scongiurato.
Parliamo adesso di quello che la Marcozzi definisce “un abuso di democrazia”, ovvero il numero di candidati in campo. Il fatto che una forza politica che predica l’importanza della democrazia diretta, dell’uno vale uno e della partecipazione, si lamenti perché le persone hanno davvero voglia di essere in campo è grottesco. Con il consenso ottenuto grazie a bugie e promesse irrealizzabili, di candidati ne avrebbero potuti presentare a migliaia, ma poi avrebbero avuto il problema di controllarli e di evitare che entrasse qualche testa pensante”.