Primo luglio, primo settembre e primo gennaio 2019: sono queste le tre date da segnare sul calendario delle novità in arrivo per chi si interessa di fatturazione, un tema che diventerà sempre più centrale nel corso dell’anno che è appena iniziato.
Le nuove sfide. Dopo la positiva partenza della fattura elettronica verso la Pubblica Amministrazione, che in questi anni ha offerto buoni risultati e sensazioni generalmente ottimistiche, la prossima grande sfida che attende l’Italia è l’avvio della fatturazione obbligatoria anche tra privati, un traguardo che ormai si avvicina a grande velocità.
Conto alla rovescia. Lo scorso 30 novembre, infatti, il Senato ha approvato la manovra finanziaria per il 2018, in cui si sancisce la data di partenza della fattura elettronica obbligatoria tra privati, fissata genericamente al primo gennaio prossimo, ma con un anticipo dell’obbligo per alcune casistiche, che invece avranno un avvio preventivo.
Le prime sperimentazioni. Nello specifico, è previsto che sin dal primo luglio si avvieranno gli scambi di fatture per tutte le prestazioni che hanno ad oggetto (come sancito dalle prescrizioni di legge) le cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motore; le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti della filiera delle imprese che partecipano ai contratti di appalto di lavori, servizi o forniture stipulati con un’amministrazione pubblica. Il primo settembre, poi, toccherà agli ambiti del tax free shopping, e più in dettaglio le cessioni di beni di importo superiore alla soglia di 155 euro, IVA inclusa, risultanti da un’unica fattura presso uno stesso punto vendita.
Gli effetti positivi. Nel primo caso, l’obiettivo di fondo è garantire la tracciabilità dei flussi finanziari e contrastare le frodi IVA che possono insinuarsi nelle varie fasi della filiera, che soprattutto negli appalti è un tema sempre molto delicato. L’ampliamento del tax free shopping è invece interessante per stimolare il commercio internazionale, in quanto si tratta di un’agevolazione riservata ai residenti al di fuori della Comunità Europea che garantisce il rimborso dell’IVA pagata sugli acquisti effettuati in Italia.
Come funziona l’obbligo. Questi due momenti saranno importanti banchi di prova in vista del capodanno 2018, quando – come accennato – si estenderà l’obbligo di fattura elettronica a tutte le operazioni effettuate nei confronti di altri privati titolari di partita IVA, a condizione che le cessioni di beni e le prestazioni di servizi siano realizzate tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato italiano. Da questa imposizione normativa sono esonerati soltanto i soggetti di minori dimensioni che si avvalgono del cosiddetto “regime di vantaggio” o del “regime forfettario”.
Cos’è la fattura elettronica. È bene ricordare che la fattura elettronica è una “semplice” fattura tra privati emessa in un formato particolare, ricevuta, firmata e conservata in un qualunque formato elettronico che possa assicurare l’autenticità dell’originale, l’integrità del contenuto e la leggibilità del documento, a cominciare dal momento della sua emissione fino al termine del suo periodo di conservazione, che è fissato a 10 anni. Lo standard nazionale si chiama FatturaPA, e sul mercato esistono anche software specifici, come quelli proposti da www.danea.it, che permettono di creare il file xml richiesto dalla legge e accompagnano aziende e imprenditori in questo processo.