“Cosa si fa quando una strada si chiude?” chiedono Giovanni Ceglie ed Aurelio Cambise (PD Avezzano). “Si trova un percorso alternativo. Se il sistema Autostrade è inaffidabile, allora si possono potenziare i collegamenti marittimi con la rete ferroviaria per rendere il sistema trasporto eco-compatibile e sicuro.
L’Italia è un Paese dove la maggior parte delle merci viaggia ancora su gomma e pensare di cambiare la tendenza non è impresa semplice.
Proprio per questo motivo è stata potenziata, negli ultimi anni, una serie di vantaggi per chi sceglie modalità più green.
Ferrobonus e Marebonus portano avanti, infatti, la best practice, tutta italiana, degli incentivi per la “Cura del ferro” e la “Cura dell’acqua”.
Questi incentivi hanno già in parte consentito e consentiranno di trasferire quote di traffico su ferro e mare, accompagnando gli investimenti in infrastrutture ferroviarie e portuali già in atto. La costa adriatica abruzzese, ed in modo particolare la Marsica, in virtù della loro posizione baricentrica nella Macroregione Adriatico-Ionica, potrebbero recitare un grande ruolo nello sviluppo dei crescenti traffici, di merci e di persone, nel Mediterraneo.
Il nuovo Corridoio Mediterraneo, quale biforcazione intermodale del Corridoio V Lisbona-Kiev (tutto strada, intasatissimo e fortemente inquinante), si svilupperebbe tra Barcellona e Ploce (Croazia), passando per il centro Italia, con asse prevalente Civitavecchia- Pescara – Ortona – Vasto. Si tratterebbe di deviare una parte di movimentazione, di merci e di persone, dal Corridoio V, tutto strada, che passa sotto le Alpi, attraversando le regioni del Nord-Italia, ad un nuovo Corridoio intermodale europeo, mare-terra-mare, collegando le tre penisole: Iberica – Italiana e Balcanica, con flussi per l’Europa dell’Est da un lato e per la Grecia e la Turchia dall’altra.
In questa ottica, l’ammodernamento del collegamento ferroviario Roma- Avezzano – Pescara, diventerebbe un obiettivo strategico prioritario per l’economia del centro-Italia. Si tratterebbe di adeguare la rete ferroviaria relativamente alla lunghezza dei moduli, al peso assiale e alle sagome e riduzione delle pendenze, aprendo a nuovi tracciati dove è necessario. Per concludere, vista la limitazione dei mezzi pesanti in autostrada, va da sé che la tratta ferroviaria in modo particolare Avezzano – Pescara e viceversa va adeguata a tutto quanto abbiamo detto in precedenza.
Da ultimo una preghiera, speriamo che anche l’Interporto di Avezzano, trovi un adeguato inserimento nel contesto di cui stiamo parlando”.