SAN LIBERATORE DI ATRI, DUE NUOVI PRIMARI PER ORTOPEDIA E CHIRURGIA

Bando previsto per i primi mesi del 2019 in un’ottica di ulteriore potenziamento del nosocomio della città ducale

 Continua il processo di potenziamento dell’ospedale San Liberatore di Atri. È infatti previsto nei primi mesi del 2019 un nuovo bando per la copertura di due posti da primario nei reparti di Ortopedia e Chirurgia.

“L’arrivo di due nuovi primari nel nosocomio della città ducale – è il commento in merito del consigliere regionale Luciano Monticelli – è un inequivocabile segno dell’impegno della Regione Abruzzo nei confronti di questo importante ospedale, che continua ad essere potenziato ormai da tempo. Per questo mi preme ringraziare molto la Asl di Teramo, che non ha mai fatto mancare il suo appoggio in queste scelte”.

Le due figure completeranno l’assetto organizzativo aziendale, fornendo una guida stabile alle unità operative in questione e consentendo, quindi, una organizzazione ancora più efficiente.

“L’obiettivo – continua Monticelli – è quello di rispondere al meglio alle esigenze di cura e alle aspettative dei pazienti sia in termini di qualità che di quantità. L’ospedale San Liberatore si colloca in un contesto geografico assolutamente rilevante e, pertanto, intendiamo continuare a lavorare per il suo rafforzamento, perché tutta la popolazione possa considerarlo punto di riferimento per i servizi sanitari. Idea che sostengo fortemente, tanto da essermi impegnato anche su altri fronti con lo stesso obiettivo”.

Il riferimento è al distretto sanitario di base di Bisenti, i cui lavori sono ormai quasi ultimati, che garantirà soprattutto alle fasce di popolazione più anziane di usufruire, senza tutte le  difficoltà legate agli spostamenti, di alcuni servizi di base.

“In questo caso – conclude il consigliere regionale – si sta anche pensando di trovare le giuste modalità per implementare ulteriormente i servizi. Bisenti non è tuttavia l’unico comprensorio che necessita di un distretto. Siamo infatti a lavoro anche per Cermignano, il cui distretto deve essere messo a norma e riqualificato. Anche in questo caso l’obiettivo è che i cittadini possano tornare a usufruirne quanto prima”.

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