“Scatta il taglio dei posti letto negli Ospedali di Penne e Popoli. Con un provvedimento adottato lo scorso 31 gennaio dal Manager Mancini, pubblicato tre giorni fa e oggi magicamente scomparso dal sito istituzionale della Asl, è stato attuato il nuovo Piano aziendale, riducendo a soli 8 posti letto le disponibilità nei reparti di Chirurgia e Ortopedia del ‘San Massimo’ di Penne e del nosocomio popolese, continuando dunque a dare seguito allo scellerato Decreto Lorenzin e ai successivi atti vergognosi della giunta D’Alfonso che ha decretato lo smantellamento delle due strutture, che invece il centrodestra ha da sempre considerato strategiche trovandosi, in un caso, in area disagiata, nel secondo caso nell’area del cratere sismico. Ancora più imbarazzante è che il Direttore generale Mancini firmi un tale provvedimento a 10 giorni dal voto che decreterà il nuovo Governo regionale, una corsa contro il tempo la sua che, ovviamente, nulla cambia nella battaglia che ingaggeremo, già dall’11 febbraio, per restituire dignità e piena funzionalità ai due ospedali, in ausilio dell’ospedale di Pescara”. Lo ha detto il Capogruppo della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri ufficializzando il provvedimento firmato dal manager Mancini.
“E’ il tipico esempio della politica schizofrenica del Pd – ha sottolineato il Capogruppo Sospiri – che da un lato in piena campagna elettorale manda il candidato Legnini in giro a Penne e Popoli per propagandare il diritto alla salute, lasciando intendere un cambio di rotta rispetto al governo D’Alfonso. Ma poi arrivano gli atti ufficiali firmati dal manager della Asl pescarese Mancini a smentire lo stesso Legnini e a ribadire, invece, che la rotta è quella tracciata dal governo D’Alfonso e che non si torna indietro: gli ospedali di Penne e Popoli, a giudizio del Pd, vanno chiusi. E si comincia con il taglio dei posti letto in reparti strategici come la chirurgia e ortopedia, che pure a Popoli, ad esempio, vanta la presenza di eccellenze professionali. L’atto è il numero 113, ‘applicazione dell’atto di autonomia aziendale approvato con delibera 220/18 – Riordino delle Unità Operative Semplici Dipartimentali’: la relazione è firmata dal Direttore sanitario Valterio Fortunato, il quale ha riproposto tutti i passaggi iniziati il 2 marzo con la presentazione in Regione dell’Atto di Autonomia Aziendale che ha applicato lo scellerato Decreto Lorenzin per cui quella che viene definita ‘nuova organizzazione per ridefinire l’assetto delle strutture ospedaliere per quel che attiene bisogno di salute e offerta sanitaria’ si è tradotto, nella provincia di Pescara, nello smantellamento di due nosocomi. Seguono tre pagine in cui si elencano reparti, primari e posti letto, appena 8 per i due Dipartimenti di Chirurgia e Ortopedia a Penne e Popoli, chiaramente una riduzione drastica operata proprio per indurre i pazienti a evitare i due nosocomi per i propri interventi, mortificando reparti e professionalità. E comunque cancellando due preziosi presidi di assistenza sul territorio. Chiaramente una tale iniziativa adottata 11 mesi dopo il varo dell’Atto aziendale, a 10 giorni dal voto per le regionali, ha un significato politico preciso, ovvero testimonia la volontà dell’attuale Direzione Asl di mandare avanti il piano D’Alfonso per la demolizione, pezzo dopo pezzo, della sanità pubblica pescarese. Lo conferma la nota inviata appena due giorni prima della firma dell’atto, il 29 gennaio, dai Dirigenti del settore Sanità e Welfare, Germano De Sanctis e Angelo Muraglia, una nota indirizzata a tutti i Direttori Generali delle Aziende Asl abruzzesi, nella quale si invitavano gli stessi ‘qualora volessero proporre e adottare modifiche agli atti aziendali, pure approvati dalla Regione, a non dare immediata attuazione alle delibere, ma di attendere il necessario provvedimento giuntale di validazione’. Ovvero gli atti aziendali che hanno tagliato posti letto potevano essere modificati, corretti, ma il manager Mancini, lanciando un vero atto di sfida, ha deciso di andare avanti, firmando peraltro un atto che, apparso sul sito della Asl tre giorni fa, oggi è già introvabile, un tentativo di passare l’iniziativa, comunque già operativa, sotto silenzio. Ne prendiamo atto: ancora una volta – ha detto il Capogruppo Sospiri – chiediamo al Manager Mancini di revocare immediatamente l’atto numero 113 e la sua efficacia, demandando all’ormai prossimo Governo regionale di centrodestra, che si insedierà tra sette giorni, qualunque decisione nel merito. Se ciò non dovesse accadere, sarà direttamente il centrodestra a stracciare quei pezzi di carta, mentre ci aspettiamo che il candidato Legnini, clamorosamente smentito dal Pd, chieda scusa ai cittadini per la sua campagna elettorale fatta di promesse bugiarde”.