“Mi spiace contraddire l’assessore regionale Mauro Febbo – risponde la deputata M5S Daniela Torto al commento dell’assessore sull’interrogazione parlamentare da lei depositata per fare luce sulla balneabilità del tratto di costa pescarese antistante via Leopardi (ex via Balilla) – Purtroppo conosciamo bene la delicata situazione delle acque balneabili nella nostra regione. Il portale delle acque documenta che 11 sono le zone della costa abruzzese temporaneamente vietate alla balneazione nei comuni di Martinsicuro, Giulianova, Città Sant’Angelo, Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Torino di Sangro e Pescara, mentre 5 le zone sottoposte ad un divieto permanente nei comuni di Roseto, Ortona e San Vito Chietino, alle quali dovrebbe essere aggiunto il tratto di costa pescarese antistante via Leopardi (ex via Balilla) per il quale ho presentato appunto un’interrogazione parlamentare”.
“La nostra prima preoccupazione è la salute dei cittadini. Cittadini che hanno il diritto di essere informati correttamente – continua la deputata Torto – Il danno di immagine che l’assessore Febbo ci imputa viene fatto da chi non risolve il problema non da chi lo pone all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica. La situazione delle coste abruzzesi deriva da anni di mala amministrazione. L’assessore Febbo invece di mostrarsi risentito, ci spieghi cosa ha fatto per la balneabilità del mare nei 5 anni in cui è già stato assessore regionale, quali interventi ha finanziato e cosa è cambiato se oggi la situazione del mare abruzzese è ancora questa. Invece di negare l’evidenza, in qualità di amministratore pubblico l’assessore dovrebbe informare correttamente i cittadini e mettere in atto serie iniziative con forti investimenti per risolvere il problema”.
Alla risposta della deputata Daniela Torto si aggiunge quella della consigliera regionale M5S Barbara Stella: “Ho presentato un’interrogazione per chiedere alla Regione chiarimenti sulla delibera di Giunta che ha classificato le acque balneabili del tratto di costa pescarese antistante via Leopardi (ex via Balilla) N.C., ovvero non classificabili, nonostante i dati classifichino da oltre 5 anni quelle acque come scarse. La Regione ci spieghi in che modo ha attuato le norme vigenti”.
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