Era fissata per questa mattina, presso il Consorzio di Bonifica Ovest, un’importante riunione durante la quale analizzare i danni all’agricoltura nel comprensorio fucense a seguito degli acquazzoni del 10 e del 28 luglio scorso, e valutare le migliori soluzioni da assumere. Grandi assenti i rappresentanti della maggioranza regionale, l’Assessore Imprudente, i Consiglieri regionali Mario Quaglieri e Simone Angelosante e la maggior parte dei comuni del comprensorio fucense. “All’incontro – commenta il Consigliere Regionale del MoVimento 5 Stelle Giorgio Fedele – si sono presentati solamente il sottoscritto e i rappresentanti dei Comuni di Avezzano, Luco dei Marsi e Ortucchio, oltre al Presidente del Consorzio di Bonifica Ovest Gino Di Berardino. È stata una grande occasione persa da una parte delle Istituzioni per dare risposte agli imprenditori agricoli che in due giorni hanno subito enormi danni economici, risposte che non possono limitarsi solo all’urgenza ma devo necessariamente guardare al futuro”.
“Non serve fare proclami a mezzo stampa e prendere posizione a sostegno dei lavoratori se poi si disertano le occasioni di confronto. A questo punto mi viene da pensare che un problema così concreto e grave per questa parte produttiva dell’Abruzzo, non sia sentito dalla Giunta regionale e dalla stragrande maggioranza dei rappresentati dei comuni interessati”.
“Auspico comunque – conclude – che possa essere fissato il prima possibile un nuovo incontro, a cui invito fin da ora tutti a partecipare. È importante dare in fretta un segnale al tessuto economico agricolo abruzzese, perché sono gli imprenditori di questo settore a pagare le conseguenze. Gli eventi accaduti a luglio sono stati eccezionali per gravità, ma sono eventi che posso essere gestiti se la Regione Abruzzo inizia a fare programmazione, rilevando le criticità esistenti e, di conseguenza, pianificando le azioni concrete da realizzare per la mitigazione degli effetti. Io sono certo che col dialogo e il confronto interistituzionale si possa lavorare per trovare una soluzione definitiva, senza dover ricorrere sempre ad azioni singole che si limitano a tamponare un’emergenza e non a prevenirla. Per farlo però è necessario interessarsi ai problemi nelle sedi e con gli strumenti opportuni, di certo non con i proclami a mezzo stampa”.