Confagricoltura ha accolto con soddisfazione l’approvazione di due provvedimenti da parte del Consiglio regionale fortemente voluti da Confagricoltura.
Con un emendamento alla legge 25/1988 che disciplina gli Usi Civici, sono state introdotte una serie di regole cui i Comuni e le Amministrazioni separate devono attenersi per l’attribuzione dei pascoli agli allevatori. Le nuove regole, infatti, stabiliscono che hanno priorità gli allevatori che risultano iscritti nel registro della popolazione residente da almeno 10 anni, che abbiano un’azienda con presenza zootecnica, ricoveri per stabulazione invernale e codice di stalla riferito al territorio del comune o comuni limitrofi. Nel caso in cui l’azienda sia una società di persone tutti i soci devono avere i requisiti richiesti mentre il canone annuale, per il diritto di pascolo, non può superare 40 euro per UBA. Altra previsione importante è quella che hanno priorità ad ottenere i pascoli i residenti nel comune e, successivamente, quelli dei comuni limitrofi e della provincia. Solo in ultimo sui pascoli residui possono concorrere allevatori che provengono da zone diverse.
“Un doveroso ringraziamento va fatto alla Consigliera Antonietta La Porta prima firmataria dell’emendamento che ha affrontato con coraggio un problema che riguarda tutta l’Italia dalle Alpi alla Sicilia e che da troppo tempo è sulle cronache della stampa, come la strage di Natale quando oltre 150 pecore sono morte di fame, perché abbandonate, nei pascoli di Lucoli” Dichiara Fabrizio Lobene Presidente di Confagricoltura Abruzzo “All’Assessore Emanuele Imprudente va un doppio il ringraziamento per aver mantenuto la promessa fatta in occasione del nostro convegno all’Aquila il 27 gennaio scorso davanti a 400 agricoltori e allevatori che chiedevano questo intervento e per aver appoggiato la richiesta di modifica del regolamento presentato dal Consigliere Mario Quaglieri che semplifica le norme per la macellazione per il consumo familiare applicabile anche in questo periodo pasquale”. Conclude Lobene.
Dopo le tante protesta degli allevatori e l’indignazione dell’opinione pubblica e le vane promesse fatte dall’Amministrazioni precedente con questo provvedimento si frena l’attività predatoria di tante società del nord il cui unico scopo non è quello di salvaguardare gli ambienti montani ed il benessere degli animali ma di lucrare milioni di euro di contributi erogati dalla Unione Europea. Si ricorda inoltre che la modifica della legge 25/88 introduce un elemento di semplificazione per i Comuni avendo abrogato il comma 2 dell’art 6 che prevede l’invio alle organizzazioni agricole dei documenti riguardanti gli usi civici.