Accolto il ricorso, presentato presso il Tribunale del Riesame di L’Aquila, del dipendente comunale Nazzareno Caferra, coinvolto nell’inchiesta “Acqua fresca”.
Il tecnico comunale era stato sospeso dal suo impiego il 6 maggio.
I reati contestati a vario titolo sono:“turbata libertà degli incanti” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”.
Il collegio giudicante, ha accolto l’appello “e, per effetto, ha ordinato l’immediata cessazione di efficacia della misura interdittiva in atto”.
Caferra è difeso da all’Avvocato Stefano Guanciale.