Dopo le tristi vicende del terremoto del centro Italia si riaccende forte il dibattito sulla sicurezza degli edifici scolastici. Anche a Celano, come in tutto il centro della penisola, c’è grande preoccupazione, dopo il crollo della scuola di Amatrice che era stata messa in sicurezza con i soldi della ricostruzione del 2009. “Il riferimento è soprattutto alle scuole elementari e medie di Via Fontanelle e Loc. Madonna delle Grazie” sostengono i Consiglieri di Celano Solidale Antonio Del Corvo, Cesidio Piperni e Rita Contestabile.
“Per tali istituti, infatti, il nostro Comune ha ricevuto finanziamenti per l’adeguamento sismico. Avendo ricevuto finanziamenti per la messa in sicurezza, evidentemente esistono perizie che ne attestano il forte rischio sismico; perizie risalenti ormai a qualche anno fa che ne certificano la vulnerabilità sismica, il cui indice però non è mai stato reso pubblico”.
“È dal 2011 – proseguono i consiglieri capeggiati da Del Corvo – che l’Amministrazione comunale ha le somme disponibili per la costruzione del nuovo plesso scolastico e/o la messa in sicurezza dell’altro ma solo da pochi mesi è stato aperto un cantiere mentre per l’altro non esiste ancora la gara. Questo cosa significa? Che tra qualche giorno i nostri ragazzi torneranno a sedersi sui banchi di edifici che perizie, ormai datate, certificano non più utilizzabili.
Condividiamo le preoccupazioni dei genitori che tra pochi giorni accompagneranno i figli nelle vecchie strutture e non comprendendo le ragioni di questo ritardo, chiediamo perché, avendo il Comune le somme disponibili, ha aspettato tanto”?
Il gruppo di opposizione passa all’attacco e chiede la convocazione urgente di un consiglio comunale.
“È grave che si sia perso così tanto tempo quando al contrario il terremoto dell’Aquila del 2009 avrebbe dovuto indurre l’Amministrazione ad operare celermente per la messa in sicurezza di tutti gli edifici pubblici e quindi di tutte le scuole. È dovere dell’Amministrazione rendere noti i dati sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici.
Chiediamo a gran voce che le perizie tecniche degli attuali edifici scolastici – proseguono – vengano rese pubbliche e che, in caso confermino i nostri dubbi sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici, vengano trovati locali sicuri, anche in affitto, dove mandare a scuola i nostri figli. Non sarebbe stato preferibile spendere meno soldi in manifestazioni e contributi vari e destinare tali risorse in tal senso.
Su questo argomento – concludono – non tolleriamo l’ipocrisia e la mancanza di provvedimenti atti a tutelare il corpo studentesco che oggi frequenta strutture con indicatori di rischio sismico non sicuri”.
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