Solenne cerimonia a Tagliacozzo nel Parco della Rimembranza davanti al Monunento ai Caduti della Città. Al corteo, partito dal Palazzo del Municipio ornato per l’occasione, hanno preso parte il Sindaco Vincenzo Giovagnorio, il Presidente del Consiglio Anna Mastroddi, il Vice Sindaco Chiara Nanni, l’Assessore al Sociale e alle Frazioni Manuela Marletta e il Consigliere Danilo Jacoboni. Tra le autorità militari e religiose erano presenti il Capitano dei Carabinieri Silvia Gobbini, neo nominata Comandante della Compagnia di Tagliacozzo e i Luogotenenti comandanti della Stazione Francesco Marini e Leonardo Cammarino, il Tenente della Polizia Municipale Paolo Ronci e i Parroci della Città Don Bruno Innocenzi e Don Emidio Cerasani.
Nel discorso commemorativo, dopo la deposizione della corona di alloro, il Sindaco si è soffermato su una riflessione storica a 100 anni dalla disfatta di Caporetto: “Ricorre oggi, 4 novembre, la celebrazione ormai centenaria della conclusione e della Grande Guerra…
Desidero soffermarmi a considerare con Voi oggi un fatto specifico di quel terribile conflitto che il Papa di allora Benedetto XV non esitò a definire, a giusta ragione, un’inutile strage.
Esattamente cento anni fa, in questi giorni, dal 24 ottobre all’8 novembre 1917, si svolse la battaglia di Caporetto tra il Regio Esercito italiano e le forze austro-ungariche e tedesche… In quei giorni contadini, operai e artigiani vennero mandati al massacro contro le mitragliatrici del nemico”.
Quindi il Primo Cittadino ha proseguito: “Caporetto, passata alla storia come sinonimo di sconfitta collettiva, evoca però le successive vittorie del Piave e di Vittorio Veneto. Significa quindi la riscossa generata dalla sconfitta: una delle tante ed importanti situazioni in cui gli italiani riescono a tirar fuori il meglio del loro carattere…. Il sacrificio di molti uomini dunque non è stato inutile. Ce lo dimostrano alcuni fatti positivi, come le scoperte tecnologiche, l’emancipazione femminile, il progresso della medicina. La più alta capacità umana è che dal male riusciamo quasi sempre a far scaturire il bene”. E infine Giovagnorio ha concluso: “Desidero con Voi, cari Concittadini, far memoria oggi di tutti coloro che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito e rendere parimenti onore alle Forze Armate che custodiscono questi nostri beni supremi”.
Alla cerimonia, proseguita con una santa Messa celebrata nella Chiesa di San Francesco e con un concerto della Fanfara degli Alpini nel Chiostro, hanno preso parte l’Associazione dei Mutilati e Invalidi di Guerra, le Associazioni degli Alpini, dei Bersaglieri, degli Avieri e dell’Arma dei Carabinieri in congedo; le Crocerossine e i Volontari del Nucleo Operativo di Protezione Civile.
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