“Poche ore dopo quella terrificante notte, avrebbe consegnato la tesi di laurea. L’ingegneria edìle era la sua passione e il traguardo a pochi passi. Il destino che l’attendeva era però un altro. Il sisma che devastò e sconquassò la città de L’Aquila si portò via la sua luminosa esistenza. Ilaria aveva 25 anni e la sua morte, insieme a quella di altri 308 innocenti, gettò nella disperazione più cupa migliaia di persone. Una disperazione che con sé aprì una ferita che soprattutto per i familiari di chi non c’è più mai si rimarginerà”. Sono queste le frasi iniziali di un comunicato stampa diramato dal Consigliere regionale Leandro Bracco che commenta quanto accaduto nel capoluogo regionale abruzzese “dove un comitato ha raccolto e sta raccogliendo adesioni al fine di evitare che in piazzale Paoli venga realizzato un Parco della Memoria allo scopo di rendere onore a coloro i quali, a causa di quel devastante sisma, persero la vita”. “Oggi – prosegue Bracco – a distanza di quasi nove anni dal terremoto la cui eco arrivò in tutti e cinque i continenti, un comitato di cittadini ha avviato una raccolta firme il cui fine è impedire la realizzazione di un Parco della Memoria per onorare il ricordo delle 309 vittime. Un’iniziativa vergognosa e riprovevole che deve essere fermata quanto prima e verso la quale ha il dovere di prendere posizione in primis il sindaco Pierluigi Biondi”. “Mi chiedo – prosegue Bracco – come certi individui possano anche solo pensare di mettere in campo talune iniziative a dir poco ributtanti. Dove è finità la sensibilità? Che fine ha fatto il rispetto che chiunque di noi, se dotato di un minimo di intelletto, ha il dovere di portare verso tutte quelle migliaia di cittadini che soprattutto nelle quattro province abruzzesi, ancora oggi, a quasi nove anni di distanza da quella maledetta notte, versano lacrime al ricordo di genitori, figli, nipoti e amici la cui vita fu atrocemente troncata a causa di un terremoto che complessivamente causò il decesso di 309 persone, il ferimento di 1600 e circa 80mila sfollati? Chi ha avuto la ‘brillante’ idea di dare vita a questa petizione si rende conto, ad esempio, del dolore lancinante che prova un genitore nel vedere il proprio figlio dentro una bara?”. “Il Parco della Memoria deve essere realizzato – prosegue Bracco – e l’iniziativa della raccolta firme interrotta quanto prima. Pur rispettando la libertà di agire che è prerogativa di ognuno di noi, sono fermamente convinto che di fronte a certe ‘trovate’ ci si debba mettere di traverso senza troppo tergiversare. Addirittura la motivazione che sta alla base della richiesta di non dare vita ad alcun Parco della Memoria starebbe nel fatto che i residenti della zona avrebbero bisogno di parcheggi. Siamo al delirio”. “Rivolgo un appello – aggiunge il Consigliere regionale – alla giunta comunale di L’Aquila e nello specifico al sindaco Pierluigi Biondi affinché dica una parola chiara, netta e univoca su una vicenda che definire grottesca, assurda, allucinante ma soprattutto indegna e irrispettosa è riduttivo. Tutti gli italiani, e in primis gli aquilani, hanno il dovere di ricordare chi ha perso la vita a causa di eventi nefasti. Ne hanno il dovere per portare rispetto ai morti, per ricordarne e onorarne l’esistenza e per dare il proprio anche minimo contributo alla storia della città dell’Aquila. Ne hanno il dovere per dare sempre più concretezza a un concetto cardine di ogni società civile che è quello di dignità. Perchè senza memoria – conclude Leandro Bracco – non c’è futuro”.