Mentre i riflettori erano puntati sulla Powercrop negli uffici della regione si autorizzava tramite AIA un nuovo impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi. Nemmeno tanto piccolo: sessanta tonnellate al giorno da trattare e smaltire nel nucleo industriale di Avezzano dalla Saste servizi ecologici, azienda con sede legale a Casale sul Sile, in provincia di Treviso. Un’area interessata di 4.500 metri quadrati che, se l’impianto dovesse mai veder la luce, potrebbe ospitare fino a 3 tir al giorno di rifiuti speciali pericolosi. Una storia che parte da lontano, un iter autorizzativo di sette anni che, in un silenzio sospetto, è arrivato fino alla determinazione di giunta regionale n°50 del 30 marzo 2016 che di fatto accoglie l’ok dato tramite Autorizzazione Integrata Ambientale. Perplessità nascono anche osservando le coordinate geografiche del sito che interessano la stessa area destinata allo spauracchio Powercrop. Un altro fronte per altre battaglie, per chi non ci sta e per chi non vuole accettare passivamente la trasformazione di un territorio che un tempo ospitava le dolci acque del lago e che un domani non troppo lontano potrebbe diventare concentramento di attività pericolose ed inquinanti.