Ha messo a disposizione il proprio tempo e la propria esperienza per accogliere chi vive in strada, come ha fatto lui per molti anni. Michel Janssens, l’ex geofisico nucleare di origine belga ed ex senza tetto, è tra i volontari che operano al centro polivalente Britti, la struttura aperta dal Comune per ospitare i senza dimora in questo periodo di temperature rigide. Michel ha raccolto l’appello lanciato dall’assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino, che ha invitato anche i cittadini a collaborare con l’amministrazione comunale nell’organizzazione dell’accoglienza nei locali di via Rio Sparto. Janssens, che attualmente risiede a Montesilvano dove si prende cura di un anziano di 95 anni, è presente al Britti insieme a un amico fraterno, Aristide Ricci, che lo ha aiutato a lasciare la strada e a intraprendere un percorso di reinserimento sociale e lavorativo.
“Lo ringrazio per aver aderito al progetto così come ringrazio tutti gli straordinari volontari che ci stanno affiancando in questa sperimentazione – afferma Antonella Allegrino – L’esempio di Michel è molto importante poiché testimonia che si può ricominciare anche quando tutto sembra essere compromesso e non si hanno più punti di riferimento. Mettere la sua esperienza al servizio degli altri è veramente un gesto di grande solidarietà e altruismo. La sua è una storia di rinascita”.
Al Britti, Michel ha avuto modo di riabbracciare alcuni compagni con cui ha condiviso la strada e tante notti fredde trascorse all’aperto, senza un riparo.
“Sono stato aiutato e voglio provare a restituire ciò che mi è stato dato – ha spiegato Michel– Chi meglio di me può capire cosa vuol dire vivere in strada e sentire di non avere più una via di uscita per riconquistare la dignità e l’autonomia? E’ una condizione in cui ci si può ritrovare da un giorno all’altro per tanti motivi: perché si è perso il lavoro, per una separazione o per scelte sbagliate. C’è chi si lascia piegare dalla disperazione e chi, invece, cerca di reagire. Io ho trovato la forza e la determinazione per risollevarmi e intraprendere un percorso nuovo, anche grazie al sostegno delle persone che si sono spese per aiutarmi”.
Michel Janssens, che oggi ha 63 anni, si è trasferito a Pescara più di 30 anni fa, dopo aver sposato in Belgio un’abruzzese. Ha lavorato come geofisico nucleare nella sede di Santa Teresa di Spoltore di una società americana di servizi petroliferi. La sua deriva è iniziata otto anni fa, con la perdita del posto di lavoro e altri problemi che lo hanno portato a scegliere la strada fino a febbraio del 2016, quando ha iniziato il suo percorso di rinascita, grazie all’aiuto di chi ha creduto in lui e nella sua volontà di recuperare la voglia di vivere e la dignità.
“Avere una struttura di riferimento dà un senso alle giornate, le scandisce – aggiunge Michel – Ma aiuta anche a sentirsi meno soli grazie al sostegno di persone, come i volontari delle associazioni, che conoscono le storie personali e le sofferenze di ciascuno di noi”
Nella struttura di via Rio Sparto trovano attualmente ospitalità una quarantina di senza dimora di varie nazionalità: italiani soprattutto, ma anche, rumeni, polacchi e nigeriani. Li accolgono i volontari delle associazioni, che affiancano l’assessorato alle Politiche Sociali nell’organizzazione e nella copertura dei turni all’interno dei locali e privati cittadini che hanno risposto all’appello a collaborare lanciato dall’assessore Allegrino. Attualmente le associazioni sono: On the Road, la comunità di Papa Giovanni XXIII, la comunità di Sant’Egidio, l’associazione culturale Clemente De Caesaris, l’associazione culturale Emozioni, l’Ordine di Malta, gli psicologi della P.E.A (Psicologia Emergenza Abruzzo) e gli scout giovani, mentre il Banco Alimentare offre un contributo con prodotti confezionati per la colazione.