IL FOLLE RACCONTO DI UN PENDOLARE “TUA” DELLA TRATTA AVEZZANO-L’AQUILA

TUA ABRUZZO, Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.A.: all’arrembaggio sulla tratta Avezzano L’Aquila. Riceviamo e pubblichiamo:

Purtroppo, sono costretto per motivi di lavoro ad essere come tanti miei sfortunati colleghi, un pendolare della Società Autotrasporti TUA, tratta di serie “B”, Avezzano – L’Aquila (via Autostrada), e vittima inconsapevole di disservizi di notevole gravità che puntualmente si verificano tutte le mattine con la corsa delle ore 06:45 in partenza da Avezzano.

Gli Autobus fatiscenti e sicuramenti riciclati da linee di “serie A” adibiti al trasporto dei pendolari vengono posizionati in banchina all’ultimo minuto, nonostante siano già disponibili in deposito, forse per favorire la colazione, la chiacchierata o anche una sigaretta mattutina agli autisti che iniziano il loro servizio, e noi poveri pendolari a prendere gelo e acqua sul marciapiede in attesa dello scontro corporale con gli avversari… perché senza un ordine preciso e costante si avvicinano allo stallo all’ultimo minuto e come succede  in Formula 1, con l’entrata ai box si staziona il minimo indispensabile per ripartire velocemente e tutto questo genera ogni mattina, una ressa abnorme di gente, che dopo una lotta corpo a corpo all’ultima sgomitata, senza tralasciare i colpi bassi, cerca di guadagnarsi l’ambito posto sui carrozzoni che senza mantenere costantemente una differenziazione di posizione tra il servizio che effettua il percorso periferico (collegamento con le fabbriche) da quello normale cittadino (percorso urbano) che è coperto da un autobus che funge da Bis a un Bipiano modello gita turistica panoramica,  con infiltrazioni di acqua nelle giornate piovose tanto da far munire i passeggeri di idoneo abbigliamento impermeabile e somministrazione di aria fredda mattutina proveniente dalle guarnizioni fatiscenti della struttura che ha fatto sì che ogni passeggero si doti anche di apposita dose di carta o altro per tappare le bocchette aria che erogano venticello gelido senza limitazione.

Questa specie di gioco dell’oca (del tipo “torna allo stallo prima… che non è l’autobus giusto”) sulla scelta del mezzo più idoneo da parte dei pendolari di “serie B” sul carrozzone fatiscente che presenta spesso (vista la scarsissima manutenzione), problemi alla chiusura di una porta e ci costringe a scendere dal mezzo e in andata, se fortunati, si cambia auto e al ritorno a scendere prima del capolinea e incamminarsi.

Una situazione gravissima si viene a creare quando si presentano i pendolari disabili e sulla nostra tratta Avezzano-L’Aquila, ce ne sono diversi non vedenti accompagnati anche dai loro cani guida, a cui cerchiamo, nei limiti del possibile, di fargli da scudo per evitare incidenti, sia alle povere bestiole che, soprattutto, a loro stessi nella lotta corpo a corpo per salire sul mezzo.

Questa massa di lottatori, crea una movimentazione a terra molto pericolosa nel ricercare il mezzo più idoneo, mentre a differenza della tratta per Roma, Sulmona o Carsoli in partenza con il nostro stesso orario, le autovetture sono posizionate normalmente nel loro stallo con motore acceso, calde e permettendo la salita comoda con congruo anticipo dall’orario di partenza e senza arrembaggi.

 

Vincenzo Lo Zito, pendolare di serie “B”

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