(ACRA) – “Prima il Comune chiede di dichiarare improcedibile il nuovo progetto. Poi il CCR VIA (Comitato di Coordinamento regionale per la Valutazione di Impatto ambientale) adotta un iniziale preavviso di rigetto. Martedì scorso 12 giugno ecco la piroetta di 180 gradi: lo stesso CCR VIA revoca il proprio preavviso di rigetto e concede altri tre mesi affinché, tramite integrazione di documenti, ci possa essere il via libero definitivo alla costruzione di una discarica destinata allo smaltimento di materiali contenenti amianto. Il tutto in barba al Piano Regolatore Generale che risulta essere non compatibile con quanto a Rocca San Giovanni si vorrebbe realizzare”. Il Consigliere regionale Leandro Bracco torna ad approfondire una vicenda della quale si occupò oltre tre mesi fa e che riguarda il Comune di Rocca San Giovanni, realtà chietina in cui una società privata vorrebbe costruire una discarica. “E’ davvero incomprensibile – afferma l’esponente di Sinistra Italiana – la decisione del CCR VIA della Regione Abruzzo di martedì scorso 12 giugno relativa all’autorizzazione del progetto di discarica destinata allo smaltimento di materiali da costruzione contenenti amianto legato prevista sul territorio di Rocca San Giovanni. Impianto che potrebbe sorgere su una vecchia discarica che la società SMI non ha mai provveduto a chiudere definitivamente”. “Nonostante l’amministrazione comunale roccolana – prosegue Bracco – abbia formalizzato la richiesta di dichiarare il nuovo progetto improcedibile e di provvedere alla chiusura dell’ex impianto, l’iter prosegue. Il CCR VIA infatti, benché avesse adottato un iniziale preavviso di rigetto, nell’ultima seduta del proprio organismo ha ribaltato la decisione revocando il preavviso di rigetto medesimo, sospendendo la Valutazione di Impatto Ambientale e di conseguenza concedendo alla società RSG altri 90 giorni di tempo per fornire ulteriori documenti”. “Come sostenuto dal Comune di Rocca San Giovanni – sottolinea il Consigliere Segretario – il punto è che se non sussistono i presupposti, per quale motivo si consente la prosecuzione dell’iter? Non si tratta infatti di carenze ma di incompatibilità che non possono essere sanate attraverso nessuna integrazione documentale. Il progetto sul quale sono state rilevate molteplici criticità è in realtà in contrasto con il Piano Regolatore. Circostanza, questa, presa in considerazione nella motivazione anche dal CCR VIA. Allora perché fare addirittura perdere tempo e risorse alla stessa società oltre che alle amministrazioni pubbliche lasciando il procedimento aperto?”. “E’ inaccettabile il fatto – evidenzia Bracco – che si consenta all’iniziativa di continuare il proprio iter nonostante lo stesso sia privo dei requisiti di procedibilità. Va d’altra parte detto che la chiusura della vecchia discarica e la bonifica della medesima sono attività che devono essere compiute indipendentemente dal nuovo progetto”. “Appare fin troppo evidente come il risanamento non possa coincidere con l’autorizzazione di una nuova discarica. Per non parlare poi del Piano Regolatore Generale del Comune di Rocca San Giovanni il quale – ribadisce in conclusione Leandro Bracco – è incompatibile con la realizzazione di un impianto ex novo”. (com/red)