A TAVOLA CON I NOSTRI AVI

“Colazione da re, pranzo da principe e cena da povero” recita  un vecchio proverbio.

E non sbaglia di sicuro. Mangiare come facevano i nostri avi è salutare per il nostro organismo ma anche per le nostre tasche. Tornare alle origini e alle abitudini alimentari degli uomini del Paleolitico non solo è il trend del momento, migliora decisamente la forma psicofisica e di sicuro la qualità della vita.

Basti pensare a quanto cibo spazzatura abbiamo introdotto nel menù dei tempi moderni: fritture, merendine, cibi industriali, farine e zuccheri raffinati, succhi di frutta senza frutta, bevande gassate, dolciumi pieni di grassi idrogenati, formaggi grassi che con il latte non hanno nessun nesso, crackers, pane e pasta elaborati, snack calorici vari, hot dog e cibi da fast food altamente tossici, insomma, tutto ciò che prima non esisteva e che adesso campeggia sulle nostre tavole e che riempie i nostri frigoriferi ormai malsani.

Eppure la Natura ci offre una varietà infinità di alimenti “allo stato brado”: frutta e verdura ricche di vitamine ed antiossidanti, cereali, legumi, tuberi di ogni genere, soia, funghi, e per i carnivori pesce e carni magre  che comunque andrebbero consumati sempre in quantità ridotte, come ci avevano insegnato i nostri nonni.

Gli uomini del Paleolitico si cibavano soprattutto di vegetali per lo più crudi, e solo in minima parte di proteine che ricavano dalla cacciagione e dalla pesca. Il pesce è stato per secoli l’alimento principale di alcuni popoli, e lo è tuttora di alcuni abitanti di zone artiche che ne hanno fatto un valido alleato della Salute.

E’ di fatto provata l’importanza degli Omega 3, acidi essenziali che l’organismo non produce ma sintetizza da alcuni alimenti come il salmone e di cui i popoli preistorici facevano largo uso, tanto è vero che sembra non avessero il diabete, non soffrivano di malattie infiammatorie intestinali e neanche di disturbi cardiovascolari e, per finire, non conoscevano i problemi legati al colesterolo cattivo.

Oggi consumiamo proteine in eccesso, carboidrati a dismisura ed alimenti elaborati sempre più dannosi per la salute.

Eppure basterebbe seguire alcune semplici regole per apportare benefici al nostro organismo.

– Acquistare solo e soltanto alimenti non lavorati o manipolati, tanto per cominciare.

– Fare piccole porzioni ad ogni pasto. Poco di tutto nei 3 pasti principali, più uno spuntino a metà mattina e una merenda pomeridiana.

Una porzione giusta deve stare tutta nel palmo di una mano

– Mai saltare i pasti credendo di limitare le calorie ingerite. Non fa dimagrire, anzi, crea esattamente l’effetto contrario e danneggia la vostra salute.

– Bere molta acqua anche quando non si ha sete.

– Usare ogni giorno almeno un cucchiaino di olio extra vergine di oliva a pranzo e uno a cena.

–  Consumare  il 30% delle proteine previste per il fabbisogno giornaliero – circa 1 grammo a peso corporeo che raddoppia in caso di attività agonistiche – a partire dalla prima colazione. Quindi via ad uova strapazzate o salmone, yogurt, frutta e una fetta di pane integrale. Un caffè da solo non basta. E’ ovvio che finirete per entrare al bar ad ingozzarvi di spuntini e fuori pasto che potrebbe essere decisamente evitati.

Ricordate che la colazione è il pasto più importante della giornata, e serve a dare energia all’organismo per affrontare lunghe ore di lavoro e di studio, mentre quello serale deve essere sempre più leggero per favorire il sonno.

E per concludere, è necessario effettuare un minimo di attività fisica ricordando che i nostri nonni erano sempre in movimento. Per non parlare degli uomini primitivi che erano a caccia tutto il giorno per garantire la loro nutrizione quotidiana. Una camminata moderata di un’ora al giorno per i più pigri e attività agonistica vera e propria per i più audaci, sono necessarie per migliorare la circolazione, attivare il metabolismo e bruciare qualche grasso. Pronti a tornare alle origini?

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