“La vicenda delle fontanelle pubbliche dalle quali, di punto in bianco, uscirebbe acqua non potabile, a causa degli elevati livelli di ferro, comincia ad assumere i contorni di un giallo che va subito chiarito. Non ci convincono le scarne e tardive giustificazioni dell’assessore Di Carlo che peraltro afferma sia stata emessa una ordinanza per vietare l’uso degli impianti di via della Pineta-Aurum e di Largo Baiocchi-piazza dei Grue, peccato che l’ordinanza non sia mai stata pubblicata. A questo punto l’Associazione ‘Pescara Mi Piace’ effettuerà delle prove campione per capire se i problemi riguardano solo gli impianti pubblici o se anche la rete domestica è interessata, visto che le condotte che convogliano l’acqua nelle case e nelle fontanelle sono le stesse. Porteremo alla Asl alcuni campioni anonimi e attenderemo il responso delle analisi, le uniche che potranno restituire tranquillità ai cittadini”. Lo ha detto Armando Foschi, membro della Associazione ‘Pescara – Mi piace’ commentando l’interdizione di due nuove fontanelle pubbliche.
“In realtà ad allertare la cittadinanza circa la non potabilità dell’acqua che fuoriusciva dalla fontana dell’Aurum e da quella di Largo Baiocchi non è stato il sindaco, come prevede la legge, ma due fogli di carta appiccicati alla meno peggio nella serata di ieri ai due impianti – ha detto Foschi -, una sistemazione tanto posticcia che già stamattina il foglio presente sulla fontanella dell’Aurum si era staccato, portato via dal vento, e decine di cittadini si stavano rifornendo di acqua come al solito, completamente ignari che quell’acqua non poteva essere bevuta. Del resto il cartello sistemato solo in serata, comunque non ha impedito a centinaia di utenti di fare le provviste durante tutta la mattinata e il pomeriggio, a testimoniare l’assoluta tardività del provvedimento sindacale. Resta un mistero anche la presunta ordinanza che sarebbe stata emanata dal sindaco, ma che, al solito, non è mai stata pubblicata, come accade sempre dal luglio 2015 a oggi. Ovviamente tutto questo non ha fatto che incrementare la preoccupazione dei cittadini che giustamente oggi si chiedono quale sia la qualità dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti di casa, perché è evidente che le condotte di trasporto e la provenienza dell’acqua è la stessa, emunta dagli stessi pozzi e trasportata dalle stesse tubature sotterranee. Secondo l’assessore Di Carlo il problema non nasce nelle condotte di trasporto, ma nella parte finale di sbocco sulle fontane, situazione alquanto assurda da credere, ovvero è difficile credere che lo stesso problema si sia verificato contemporaneamente nelle fontanelle pubbliche dei colli come di Porta Nuova e in zone diverse degli stessi quartieri. Ovvio supporre ci sia dell’altro, e allora va fatta chiarezza – ha aggiunto Foschi -. A fronte della solita inerzia del sindaco Alessandrini, provvederemo personalmente a far condurre analisi suppletive: già domani porteremo in laboratori certificati alcuni campioncini d’acqua, prelevati sia dalle fontanelle interdette sia dai rubinetti delle case situate tutt’attorno. I campioncini saranno anonimi, in modo da non influenzare il loro esame, e chiederemo al laboratorio autorizzato di individuare la potabilità o meno delle acque, la loro composizione, dunque gli elementi presenti, e le relative quantità. Tale lavoro ci permetterà di capire perché oggi l’acqua delle fontanelle non risulterebbe potabile e, soprattutto, se la sua qualità è diversa o meno da quella che esce dalle case della zona. E i risultati saranno resi pubblici nel giro di pochissimi giorni”.
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