Impossibilitato a muovermi e perfino ad andare a Messa, mi sono ritagliato uno spazio di meditazione con l’accompagno di un sottofondo di musica classica natalizia. Ecco le mie riflessioni sulle letture delle liturgia odierna (Isaia 7,10-14 e Matteo 1,18-24).
Il vero senso del “Mistero” del Natale è l’introduzione della categoria dell’”IMPOSSIBILE” nella catena dei processi storici, liberandola della strettoie della categoria della “NECESSITA’” quella che ci fa aggressivi e fatalisti.
Questo “Mistero” si introduce nella storia come un grimaldello che sovverte e mette in scacco i tentativi di strumentalizzazione di Dio e della “sua” Volontà, identificandoli con il Potere sempre vincente, con il “già dato” e i suoi accoliti e facendo del popolo un popolo di pecore.
Settanta tre anni fa (era esattamente il 13 dicembre del 1943) Dietrich Bonhoeffer, dalla prigione in cui i nazisti lo avevano richiuso scriveva alla sua fidanzata: «Ecco che giunge tempestivamente il messaggio del Natale, a dirci che tutti i nostri pensieri sono capovolti, e che ciò che ci appare malvagio e oscuro, in verità è buono e luminoso, perché viene da Dio; è solo che i nostri occhi si sbagliano: Dio è nella mangiatoia, la ricchezza nella povertà, la luce nella notte, l’aiuto nell’abbandono».
E, in commento a queste letture, Ernesto Balducci aggiunge: «Una purificazione della fede comporta la predilezione per il silenzio su Dio, per l’impegno a non nominare il nome di Dio se
non nel segreto della preghiera o nella libera manifestazione della fede che non coinvolge nessun umano programma, che non sottintende nessuna garanzia di Dio per ciò che noi progettiamo a nostre spese e a nostro rischio. Ecco perché la laicità sia del parlare che dell’esistere è il vero modo di rendere onore a Dio. Dobbiamo diffidare di quelli che chiamano in causa il Suo nome ad ogni piè sospinto». (Gli Ultimi Tempi, vol 1°, pag. 30).
Il problema è grande e grave.
In questo mondo di guerre vergognose e prepotenze insolente, irretito al livello internazionale dai moloch Trump/Putin e congelato a livello locale da razzismi ciechi e populismi miopi, ha voglia Caino a costruire citta…; «le sue città sono tutte contaminate dal sangue di Abele. Se noi non liberiamo le città dal sangue, tutte le torri di Babele ci cadranno addosso».(Id. p. 34)
Concludo con un augurio che è un sogno: « Vorrei che il Natale fosse per noi un’occasione per riflettere sulla capacità di liberarci dalla prigionia delle necessità e la possibilità di aprirci uno spiraglio per inaugurare, nel piccolo e nel grande, una nuova maniera di esistere». (Id. p. 35)
Aldo