PESCINA – Ci risiamo. Come ormai accade ogni anno il Fiume Giovenco, come altri bacini marsicani, si trova nuovamente a fronteggiare il problema del prosciugamento dei corsi d’acqua. Il grande caldo, la siccità prolungata e la captazione d’acqua per l’irrigazione dei campi hanno ridotto ai minimi storici il corso d’acqua nel Comune marsicano.
“E’ un problema che si ripropone ciclicamente ogni estate”, questa la voce del Presidente del Circolo Pesca di Pescina Sambenedetto Adamo, il quale inoltre aggiunge: “il problema siccità va ricercato in più fattori, l’inquinamento, l’effetto serra e il crescente utilizzo delle acque dei fiumi per uso agricolo. Questi elementi non aiutano di certo la nostra associazione a realizzare la “mission” che accomuna un centinaio di appassionati di pesca e di salvaguardia della popolazione ittica del fiume. Inoltre è inammissibile che il Consorzio di Bonifica Ovest che ha competenza territoriale nel comprensorio marsicano, ormai da decenni usufruisca delle acque del nostro tratto in concessione senza mai effettuare un intervento di manutenzione degli impianti, cosa che invece è avvenuta nel vicino Comune di Cerchio, come testimoniato dall’articolo datato 28 febbraio 2017 pubblicato su una testata giornalistica marsicana online.”
L’intenzione del Direttivo del Circolo Pesca è adesso quella di creare un tavolo tecnico, collaborando con altre associazioni in loco al fine di sensibilizzare ulteriormente le Istituzioni e le Forze dell’Ordine locali per sopperire a questa problematica.
I fatti dello scorso 19 aprile 2017 sul Fiume Sangro non possono passare inosservati, non si può permettere una nuova moria di trote, come quella avvenuta nella vicina località appenninica, anche sul Giovenco, nel quale tutt’ora vive la Trota Fario del ceppo Autoctono, specie considerata a rischio estinzione, presente quasi esclusivamente nelle nostre acque e motivo di vanto per gli appassionati di pesca.
Inoltre torna ancora alla mente dei pescatori pescinesi la battaglia intrapresa anni fa contro lo sciagurato progetto di realizzazione di una “Centrale idroelettrica” (conosciuta come “Vecchia Officina”) opera della Wind Turbines Engineering, evidenziando come la portata del fiume nei mesi estivi si riduca ad un rivolo.
L’Associazione dei pescatori porta alla luce principalmente due fattori che potrebbero rendere meno gravosa questa situazione: la prima riguarda la captazione delle acque, in linea con le dichiarazioni dello scorso 8 Marzo 2016 nella nota del Consigliere regionale Maurizio Di Nicola su una testata web locale, che confermava l’intenzione di “avviare un iter di verifica con le società pubbliche che gestiscono il servizio idrico in merito alla derivazione in favore delle comunità dell’hinterland aquilano dell’acqua sorgiva della Valle del Giovenco” e la seconda circa la pulizia del fondo del “laghetto”, sito all’ingresso del centro abitato, ormai stracolmo di melma e residui trasportati dalle piene invernali.
Inoltre all’ interno del Direttivo del Circolo Pesca si sta vagliando anche l’ipotesi, del tutto straordinaria, da avanzare alle Autorità locali e regionali, di sospendere l’attività ricreativa della pesca sportiva per tutto il resto del periodo estivo vista la secca del fiume.