Il freddo polare, la neve, il ghiaccio, sulle zone del terremoto di Amatrice , e zone limitrofi, mandano in tilt i servizi essenziali delle Sae, le soluzioni abitative d’emergenza dove molte persone hanno trovato alloggio dopo i fenomeni sismici di agosto e ottobre 2016. Come segnala l’Agi, numerose caldaie non funzionanti e boiler letteralmente “fatti saltare” dal gelo delle ultime ore. Da Amatrice (Rieti) e da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Alcune casette consegnate pochi mesi fa hanno fatto registrare un blocco nell’erogazione dell’acqua calda, per via dei boiler montati sui tetti. Strutture che non hanno retto alle rigide temperature delle ultime due notti, con la colonnina di mercurio arrivata a sfiorare i 18 gradi sotto zero. Molte le persone al freddo e senza acqua calda – riferiscono dal coordinamento dei Comitati Terremoto Centro Italia – quello dei boiler è un problema che ormai è stato denunciato da tempo. Senza contare che è stato fornito un numero per l’emergenza maltempo non attivo, che ha gettato nel panico chi chiamava. Derubati dal terremoto, spogliati dell’anima, lasciati al proprio destino, nell’indifferenza di tutti, dell’Italia intera. Prima hanno visto scomparire le proprie vite, il proprio passato, poi hanno visto svanire le donazioni e adesso non hanno piu’ neanche la dignità, cancellata dall’indifferenza della propria gente, l’Italia.
( Cicchetti Ivan )