Come ogni 8 marzo, milioni di uomini hanno regalato il ramoscello di mimosa alle donne a lui più care. Tradizione vuole che anche la criminalità organizzata abbia incrementato i propri guadagni, lucrando sul mercato nero delle mimose.
“Un danno enorme per l’ambiente e incassi notevoli per i criminali – dichiara l’avvocato Francesco Greco, presidente nazionale di Fare Verde – quintali di rami di mimosa sono stati strappati dagli alberi e introdotti in un mercato parallelo. A questa attività illecita si aggiunge l’aggressione dei privati, che strappano dagli alberi la mimosa danneggiando gravemente le piante”.
Così Greco, nei giorni precedenti la Festa della Donna, dichiarava: “Per questo da anni lanciamo appelli contro quella che, in prossimità dell’8 marzo, è una vera e propria strage degli alberi di mimosa. La festa della donna non passi per la distruzione dell’ambiente. Se si vuole acquistare un rametto di mimosa – concludeva il presidente di Fare Verde – ci si può rivolgere a venditori autorizzati, che sono riforniti dai coltivatori italiani di questo bellissimo fiore”.
E invece, anche quest’anno, semafori, angoli di strada, piazzole di sosta, sono stati invasi dai soliti abusivi, che danneggiano sia chi svolge legalmente questa attività e paga le tasse, sia le tante piante di mimosa distrutte “irresponsabilmente” a fini commerciali.