ARRESTI A TAGLIACOZZO: UN ASSESSORE HA COLLABORATO CON GLI INQUIRENTI

Dopo la notizia degli arresti molti esposti arrivati  in Procura riguardanti altri Comuni Marsicani

TAGLIACOZZO. Un’indagine minuziosa, nella quale gli inquirenti non hanno lasciato nulla al caso, un impianto accusatorio solido. Il Procuratore della Repubblica di Avezzano Andrea Padalino ha spiegato così, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso la Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Tagliacozzo, i  risultati  dell’inchiesta che ha portato agli arresti il Sindaco di Tagliacozzo Maurizio Di Marco Testa (rinchiuso nel carcere di San Nicola di Avezzano) e fatto finire ai domiciliari il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Gianpaolo Torrelli, l’assessore alla Cultura Gabriele Venturini e l’architetto Carlo Tellone.

Insieme al procuratore Padalino hanno presenziato all’incontro con la stampa:  il Pm Savelli, il comandante della compagnia  Capitano Edoardo Commandè, il Maresciallo Marco Romano, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri Antonio Servedio e il Tenente Colonnello della Gurdia di Finanza della provincia dell’Aquila Sergio Aloia.

La Procura ha ipotizzato per i protagonisti di questa brutta vicenda  reati che vanno dalla tentata concussione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Un’ inchiesta, come ha precisato il Magistrato,  iniziata nel 2011 andata avanti fino al mese di ottobre scorso, un operazione che ha portato gli inquirenti ad acquisire diversi  atti in municipio da parte dei militari della compagnia di Tagliacozzo.

Il Dottor. Padalino ha evidenziato come nel corso delle intercettazioni telefoniche siano venute fuori, oltre a informazioni utili alle indagini, anche  accuse verso il maresciallo Romano, tanto che al Capitano Commandè era stato chiesto di intervenire sul sottufficiale in quanto ritenuto non imparziale. Intercettazioni che hanno spinto il Procuratore a farsi sentire per tutelare gli agenti della Pg che hanno lavorato in maniera encomiabile su questi episodi.

“Queste indagini”, ha spiegato il Procuratore, “ partono sempre da segnalazioni delle opposizioni o di imprenditori che si sentono esclusi ingiustamente dalle gare d’appalto. Non si parla di denunce anonime in quanto queste non vengono prese in considerazione. Nel caso in questione abbiamo anche avuto la collaborazione di un assessore della maggioranza (riferimento al Consigliere Alfonso Gargano)”. “Quello che voglio mettere in evidenza”, ha proseguito il magistrato, “ è che molte volte i cittadini si sentono più colpiti da reati cd di strada come furto nelle abitazioni ecc. e meno da fatti come questi. Pensiero sbagliato, in quanto tali reati si vanno a ripercuotere inevitabilmente sui cittadini e le loro tasche”.

Il Dottor Padalino ha anche evidenziato come quello che è accaduto a Tagliacozzo non è un caso isolato, ma tutti i giorni si registrano fatti del genere in vari Comuni italiani, nel caso specifico l’inchiesta una volta che è stata resa pubblica ha innescato una serie di segnalazioni riguardanti anche altri Municipi del comprensorio Marsicano, che oggi si trovano sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.

Non poteva mancare nel corso della conferenza stampa, un riferimento agli incendi della auto del Sindaco Di Marco testa e della sua famiglia. Il procuratore della repubblica ha messo subito in evidenza che le due cose sono separate tra di loro, che gli inquirenti stanno lavorando senza sosta per verificare cosa sia successo realmente. Ad oggi comunque, sembra che non siano sorti elementi che lasciano pensare ad un atto doloso.

“ Nelle intercettazioni” ha aggiunto Padalino, “si ascolta anche un commento quasi positivo di Di Marco Testa il quale ha affermato che l’incendio fosse giunto a proposito in vista della campagna elettorale”.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Roberto Verdecchia, Antonio Milo, Vittoriano Frigioni ,Franco Colucci, Paolo Novella e Alessandro Fanelli.

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