Si sono persi i documenti di Regione Abruzzo relativi al progetto per la realizzazione dell’asse di penetrazione Alanno – Pietranico – Corvara – Forca di Penne. È questo l’unico dato emerso oggi nel corso del Consiglio regionale in cui il Consigliere Domenico Pettinari ha presentato un’interpellanza per sapere come mai il progetto non sia stato inserito nel piano delle Infrastrutture Strategiche per la Regione Abruzzo. “Pensavamo di essere davanti ad una scelta sbagliata, ci saremmo aspettati motivazioni tecniche o politiche, e invece siamo davanti al disarmante pressapochismo del centrodestra, che ancora una volta dimostra di non essere all’altezza della guida di Regione Abruzzo. Quello di cui avremmo dovuto parlare, se solo in Regione avessero trovato i documenti, è il progetto di una strada a scorrimento veloce che, partendo dall’asse attrezzato di Santa Filomena di Chieti, si collegherebbe alle due superstrade di Alanno, per proseguire verso i Comuni di Cugnoli, Pietranico, Corvara, località Forca di Penne (Capestrano). Un intervento che con poche migliorie renderebbe più sicura e scorrevole la viabilità. Per questo ci chiedevamo come mai Regione Abruzzo lo avesse tenuto fuori dal piano delle Infrastrutture Strategiche prioritarie. Oggi forse lo abbiamo capito: la Regione ha perso lo studio di fattibilità seguito proprio dall’Ente!”
“Parliamo di un progetto – spiega nel dettaglio Pettinari – che risale al 2001 e nasce dalla richiesta di numerosi sindaci del territorio. Realizzandolo si ridurrebbero notevolmente i rischi, migliorando i tempi di accesso e di percorrenza con l’eliminazione di cinque km di curve pericolose. L’asse di penetrazione avvantaggerebbe anche il sistema industriale e artigianale dell’area, con possibilità di crescita dell’occupazione, nonché sviluppo del flusso turistico dei borghi.
Dagli studi di fattibilità emerge che l’opera risulta realizzabile dal punto di vista economico – finanziario, poiché presenta un basso costo di realizzazione, con elevate ricadute positive sul livello del benessere economico delle comunità presenti sul territorio, così da poter invertire il fenomeno dello spopolamento di cui soffre il territorio da decenni. Il tracciato del progetto ricalca sostanzialmente il sistema viario già presente, ma lo migliora al fine di dotare il territorio di una più adeguata e più sicura viabilità di accesso, anche verso i Comuni di Pescosansonesco, Ofena, Villa Santa Lucia, Castel del Monte e quindi il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga. Se solo avessero trovato e letto i documenti lo avrebbe capito anche chi oggi è alla guida della Regione”. Conclude.