Lo scenario politico di Avezzano sta diventando una barzelletta in mano a chi pretende di parlare ora senza aver mai parlato in Consiglio comunale, la sede in cui avrebbe potuto, anzi dovuto, far sentire la propria voce.
Mi vedo costretto a rispondere all’ex consigliere Natale prima di tutto per i toni eccessivi che ha usato.
Non accetto in nessun modo che mi si dica che “continuo a diffondere odio”, sia perchè un tale termine è per me quanto di più lontano dal dibattito politico per quanto aspro possa essere, sia perchè sono io ad essere stato attaccato in modo eccessivo per mesi anche personalmente senza replicare perché concentrato a lavorare per la città, ma soprattutto perchè la mia ultima dichiarazione è stata in risposta all’ennesimo attacco immotivato e volgare subìto inspiegabilmente da suo suocero, solo perchè ho ricevuto una nomina in un partito a cui nè Natale ne l’ex arbitro appartengono.
Stiamo evidentemente assistendo ai tentativi disperati di chi cerca di trovare una giustificazione per il danno incalcolabile fatto ai cittadini sciogliendo il consiglio comunale.
Tornare ora, dopo mesi dal commissariamento che lui stesso ha deciso di provocare senza dare motivazioni, su argomentazioni e decisioni ampiamente discusse e votate in Consiglio, elencando a casaccio una serie di sciocchezze, è francamente ridicolo e non ha alcun senso, né può produrre alcun risultato concreto se non quello di evidenziare la totale inesperienza amministrativa dell’ex consigliere.
Marco Natale fa tenerezza con le sue argomentazioni a tratti infantili, mi rendo conto che chi ha provocato la caduta dell’Amministrazione sta capendo adesso che il danno provocato a questa città è molto più alto di quanto avesse calcolato: gli avezzanesi stanno subendo ogni giorno sempre di più le conseguenze del loro gesto irresponsabile e cercano quindi, con dichiarazioni tardive e sconclusionate, di recuperare la credibilità che hanno perso.
E’ il caso di alzare il livello del confronto politico che non può ridursi a infantili provocazioni o attacchi immotivati.
Non credo peraltro di dover prendere lezioni da Natale, che politicamente si muove come un cucciolo smarrito, il quale dimentica che mentre io ho costruito un’intera coalizione vincendo le elezioni, lui le ha perse appoggiando un candidato sindaco il cui nome non ha nemmeno indicato sul bigliettino elettorale, rientrando in Consiglio solo grazie all’anatra zoppa e alle dimissioni di Antonio Di Fabio.
Ci sarà tempo e modo per il sottoscritto di decidere seriamente e non in base a sciocche provocazioni la cosa migliore da fare nell’interesse della città.
La verità è che seguendo l’esempio del suocero, Natale ha rotto prima con Di Pangrazio, poi con il sottoscritto, e infine con l’UDC e ora sono entrambi in cerca di un partito che li raccolga.
Leggere che Natale, che ha perso le elezioni, “sfida” me a candidarmi, dopo che ho sfidato un sindaco uscente battendolo, fa molta tenerezza.
Non giochi con cose da grandi e non continui a fare confusione. L’odio lo crea gente come lui ed il suocero manovratore che senza averne alcun titolo si infilano in vicende di partito che non li riguardano.
Natale eviti insensate e strumentali dichiarazioni e rifletta lui se è il caso di ricandidarsi o meno: già due anni fa gli avezzanesi non lo hanno votato abbastanza e dopo il suo gesto irresponsabile, questi attacchi ridicoli e dichiarazioni tardive e sconclusionate, la prossima volta lo voteranno ancora meno.
Gabriele De Angelis