“Abbiamo lasciato in eredità al sindaco De Angelis tanti progetti già in essere, che oggi spende come suoi, e tanti programmati, tra cui il Piano Sicurezza, pianificato di concerto con il prefetto Giuseppe Linardi – e per il quale erano già stati avviati i tavoli tecnici – che vedeva suddivisa la città in quattro quadranti, ognuno dei quali affidato ai diversi corpi delle forze dell’ordine, polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale, con un coordinamento interforze per il controllo capillare e costante del territorio. Anche questo progetto, destinato a diventare modello e a essere applicato anche ad altre aree della Marsica, come altri progetti cruciali per Avezzano pare rinviato sine die, ed è sconcertante di fronte allo stato di abbandono in cui versano non solo le periferie, ma anche il centro cittadino”. É il secco commento di Giovanni Di Pangrazio in merito al clima di crescente insicurezza ed esasperazione che si registra in città, in particolare dopo gli ultimi episodi di violenza. “Il caos in cui sprofonda la nostra città in modo tanto evidente quanto rapido è la prova chiara di quanto poco valgano chiacchiere e spot elettorali, o ‘sopralluoghi’ che sono solo passerelle, quando invece occorrono competenza e capacità amministrativa. In pochi mesi la città sembra tornata indietro di dieci anni. Invitiamo il sindaco De Angelis ad amministrare con concretezza e a procedere, senza altre perdite di tempo, al varo di questo progetto, o di altri, se crede, ma che lo faccia prima che la situazione degeneri completamente. Tra l’altro, grazie al decreto Minniti sulla sicurezza urbana, approvato qualche mese fa, oggi un sindaco ha tanti strumenti in più per fare azioni incisive a tutela della sicurezza dei cittadini”.