L’attentato incendiario a Rancitelli, rappresaglia per una testimonianza televisiva della realtà che vive una zona di Pescara sempre più ostaggio di violenze, spaccio, racket e comportamenti mafiosi, è la dimostrazione dell’escalation in atto. Un episodio gravissimo e inquietante che viene dopo le aggressioni a due troupe televisive e l’intimidazione al consigliere regionale Pettinari, momenti più eclatanti di violenza e soprusi quotidiani.
Aderiamo alla mobilitazione sorta in questi giorni e che scenderà in piazza il 30 novembre. Per gridare con forza la necessità di una lotta titanica che deve essere messa in campo per il ripristino della legalità e della giustizia, di una società che rispetti le regole democratiche e fermi la deriva da far west. E per ribadire l’unica maniera vera e autentica di praticare l’antimafia e commemorare coloro che sono stati assassinati per aver denunciato e lottato contro il terribile cancro criminale che devasta la società abruzzese e italiana tutta. Non ci rassegniamo alla scalata delle classifiche nazionali per reati gravi, al montare dello spaccio, del racket, del malaffare nella gestione dei rifiuti e negli intrecci dei colletti bianchi. E la realtà di Rancitelli è la punta più avanzata di una presenza mafiosa che coinvolge tutta la Regione, come hanno documentato in questi ultimi giorni le ultime novità sulla ricerca di giustizia e verità per Roberto Straccia (senza dimenticare gli intrecci criminali dello spaccio di droga che aleggiano sull’omicidio di Alessandro Neri) e le inchieste sul traffico di droga dalla Campania al carcere di Lanciano e sulla penetrazione delle mafie foggiane nel vastese. Nulla abbiamo da aggiungere a quanto già affermato e denunciato negli ultimi mesi, ai diversi comunicati e dossier che abbiamo firmato. E i cui contenuti oggi rilanciamo con ancora più forza, su Rancitelli, Pescara e tutto l’Abruzzo, portandoli nuovamente all’attenzione pubblica:
2019 anno horribilis delle mafie. A Rancitelli sempre più violenze, si confermano infiltrazioni da Campania e Puglia, mafie dall’est e nigeriane. E tanto altro
http://ritaatria.it/Home/tabid/55/EntryId/1066/Abruzzo-2019-anno-horribilis-delle-mafie.aspx
Abruzzo, da Rancitelli al vastese non smettiamo mai di aprire gli occhi su mafie e non solo
Pescara. Non servono proclami ed esercito ma una reale, capillare azione culturale, sociale e contro il denaro sporco delle mafie e di ogni criminalità
Abruzzo, ricordiamo Paolo Borsellino e Rita Atria aprendo gli occhi e denunciando ogni mafia
Sull’aggressione a Rancitelli già sta calando l’oblio, per l’Abruzzo è più comodo credere ancora all’isola felice (che non c’è)
Associazione Antimafie Rita Atria
Movimento Agende Rosse “Paolo Borsellino – Giovanni Falcone” Abruzzo
PeaceLink Abruzzo